(ASI) "Tanti, troppi ma nessuno paga. In Calabria si muore per mancanza di infrastrutture e per obsolescenza di quelle esistenti e quanto è successo stamattina in località Bagni di Lamezia Terme (CZ) non è altro che una morte “annunciata” che, probabilmente, con maggiori controlli e, soprattutto, maggiore onestà poteva non avvenire.
Naturalmente sono in corso gli accertamenti sull’incidente che ci ha portato via il concittadino trentasettenne Natalino Raso ma vi sono pochi dubbi sulla dinamica dell’incidente che gli ha fatto perdere il controllo dell’utilitaria sulla quale viaggiava.
Il tratto di strada (ma non è l’unico a versare in condizioni vergognose) interessato stamattina si presentava come una mini-piscina a causa della pioggia e, probabilmente, è stata questa la causa dell’incidente.
In Italia esiste l’asfalto drenante invece in Calabria esistono gli “amici” a cui vengono affidati gli appalti e senza un controllo su tutto l’iter, dall’assegnazione dei lavori alla consegna degli stessi passando per la verifica dei materiali usati, la regione si divide tra chi guadagna su certi interventi e chi muore a causa di gentaglia senza scrupoli.
Sarebbe ora di dare un taglio a questo modus operandi che ha il “sapore” di mafia e di truffa e che, con la complicità dei politici piu’ coinvolti, sembra essere stato “istituzionalizzato”.
Noi di Azione Identitaria Calabria pretendiamo nell’immediato la messa in sicurezza della strada di località Bagni e controlli sui materiali usati nonché una maggiore presenza di organi istituzionali soprattutto nelle zone periferiche del lametino, troppo spesso lasciate nel degrado nonostante l’elevato numero di fruitori.
Azione Identitaria Calabria pretende, inoltre, che tutte le piccole e grandi opere infrastrutturali siano sotto il costante controllo degli organi di Polizia per non continuare ad allungare la lista delle vittime a causa di lavori fatti solo per accaparrarsi i soldi pubblici dei finanziamenti e senza alcuna coscienza civile e chiede, altresi’, che i responsabili di qualsiasi grado vengano consegnati alla Giustizia". Lo doichiara in una nota Bruno Spatara,Reggente regionale Azione Identitaria Calabria.