(ASI) “L'impegno dello Stato per San Ferdinando deve essere quello di smantellare il disumano accampamento degli immigrati. Come Regione abbiamo fatto il possibile perché ciò accadesse e, pur senza averne competenza, ci siamo resi disponibili persino a finanziare con 300.0000 (trecentomila) euro, interamente a carico delle casse regionali, la realizzazione di una tendopoli.
Abbiamo affermato, già allora, che la tendopoli che la Regione avrebbe fatto impiantare non era la soluzione, ma una risposta assolutamente emergenziale. Ci si proponeva di togliere uomini, donne e bambini da una condizione peggiore di quella delle bestie e di garantire il minimo di condizioni di civiltà.
Una tendopoli da attivare per un periodo limitato e transitorio in attesa che si promuovessero diverse forme di accoglienza.
Il nostro obiettivo è stato sempre quello di potenziare e tutelare forme diffuse di accoglienza e di integrazione.
Noi non abbiamo mai voltato la faccia dall'altra parte.
Non bisogna avere remore, ancor più dopo il vile assassinio del giovane del Mali, per affermare che la baraccopoli di San Ferdinando deve essere smantellata.
È necessario in tal senso un progetto mirato a creare condizioni di accoglienza distribuita in modo diffuso.
È necessario dare forza e fiducia al modello Riace per risolvere in modo giusto e degno di un Paese civile la vergogna della baraccopoli di San Ferdinando.
Non vi è alcun dubbio che oggi si è creato un imbuto ostruttivo dal momento che a farsi carico dei processi di regolarizzazione della condizione degli immigrati debbono continuare ad essere esclusivamente i territori di approdo e di prima accoglienza. Anche per questo, non possono esserci indugi: il modello Riace è davvero l'alternativa alla vergogna di San Ferdinando”.
E' quanto dichiara in una nota Mario Oliverio Presidente dalle Regione Calabria.