(ASI) “In occasione dei 40 anni dall’introduzione della legge 194, che rese possibile anche in Italia la pratica dell’aborto, resta ancora da regolamentare la materia dell’obiezione di coscienza tra i medici in servizio negli ospedali pubblici.
Se è vero che nel nostro Paese 7 ginecologi su 10 in servizio sono obiettori, è altrettanto vero che la presenza di medici non obiettori deve essere garantita in ogni struttura sanitaria. Ad oggi i medici che praticano l’interruzione di gravidanza, essendo pochi, rischiano di ritrovarsi a fare solo quello, invece di essere ginecologi a 360 gradi. L’aborto terapeutico non sia mai confuso con l’utilizzo dell’interruzione di gravidanza intesa come forma di contraccezione, cosa che ritengo personalmente inaccettabile. Al fine di garantire quote di medici non obiettori negli ospedali, nell’intento di superare una normativa che crea purtroppo discriminazione, presenterò a breve una proposta di legge per impegnare le regioni ad agire in tal senso”, lo dice l’onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia.