(ASI) Perugia - Queste le parole del Partito Comunista in merito alla recente manifestazione antifascista del 25 Febbraio a Perugia: “Siamo scesi in piazza per condannare il clima di violenza che si respira a Perugia e nel resto del paese.
Condanniamo qualsiasi atto di intimidazione volto a trascinare la campagna elettorale in una guerra tra bande. Respingiamo la politica degli ‘opposti estremismi’ da cui traggono vantaggio quelle forze che, dopo aver tradito le classi popolari riportando indietro le lancette dei diritti sociali, cercano di tirare acqua al proprio mulino elettorale facendo appello a un generico antifascismo di facciata”. Così si esprimono all’unisono il Partito comunista e il Fronte della gioventù comunista dell’Umbria a margine della manifestazione antifascista di Perugia che si è svolta domenica 25 febbraio e a cui hanno aderito anche il Pc e il Fgc. “Il nostro antifascismo – proseguono le due organizzazioni – non può essere di rappresentanza: non siamo disponibili a sfilare con chi, dopo aver portato avanti un attacco senza precedenti ai diritti sociali di lavoratori, studenti, disoccupati e pensionati nel nostro Paese, cerca di rifarsi una verginità politica e parla di antifascismo in campagna elettorale. Il nostro è un antifascismo di lotta, che contrasta l’avanzata delle forze di estrema destra giorno dopo giorno nelle strade, nelle scuole e nei posti di lavoro, tornando a lottare a fianco delle classi popolari, organizzando le lotte dei lavoratori, traditi in questi anni dagli accordi sindacali al ribasso, tornando nelle periferie a parlare di casa e diritti sociali, per rendere le classi popolari protagoniste nella politica”. “Indirizziamo la nostra lotta – concludono il Pc e il Fgc umbri – contro chi ha voluto il taglio della spesa sociale, il vincolo di bilancio in costituzione, un modello di scuola fatto su misura degli interessi delle imprese; lottiamo per l’uscita dell’Italia dall'Unione europea e dalla Nato. La xenofobia fascista soffia sul fuoco della lotta fra poveri, e la lotta fra poveri la vincono i padroni. Ecco perché, da comunisti, affermiamo che la lotta al fascismo inizia con la lotta al capitalismo. Ecco perché, oggi più che mai, è necessario ricostruire e organizzare un forte Partito comunista: il partito dei lavoratori, delle classi popolari e degli sfruttati. Solo coscienza e mobilitazione popolare organizzata possono riuscire a contrastare l’avanzata neofascista. Combattere il fascismo è soprattutto combattere il capitalismo”.