(ASI) "Anche con la sua ultima relazione il governatore di Bankitalia Mario Draghi, al quale facciamo i migliori auguri per l'incarico alla presidenza della Bce che ci rende fieri, mette il dito nella piaga delle questioni che ostacolano la crescita del Paese e che il governo non ha affrontato.
La giustizia inefficiente, il mancato investimento su istruzione e ricerca e soprattutto la condizione delle donne e dei giovani sono ragioni di profonda iniquità che, insieme all'evasione fiscale, peggiorano di molto la vita delle famiglie e delle persone e frenano l'Italia".
Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd del Senato. "La politica dei tagli lineari e l'incapacità di fare riforme efficaci che il governo ha dimostrato in questi anni - prosegue Anna Finocchiaro - ha depresso il Paese. Draghi ha detto chiaramente che la mancata riforma della giustizia civile e il distacco del sistema pubblico di istruzione dai livelli delle migliori pratiche mondiali valgono ciascuno 1 punto di Pil. Altra tragica miopia è tenere i giovani e le donne ai margini della società, gli uni in una condizione di precarietà cronica che si sta delineando come un paradossale salto generazionale e le altre lontane dal lavoro e dalle carriere, con il carico del welfare inefficiente sulle spalle. Nel complesso siamo di fronte a una perdita di talenti e competenze, nonché di capacità di innovazione, che il Paese non può proprio permettersi, pena un'ulteriore perdita di competitività. Insomma la relazione di Draghi fotografa una realtà triste ma evidente. Direi che il governo - conclude Anna Finocchiaro - raccoglie quel che ha seminato".