(ASI) "Con la riunione della Direzione nazionale di ieri il Pd ha anche formalmente avviato la fase di selezione delle candidature mentre si sta lavorando a completare il programma a partire dal lavoro e dalla formazione.
Come in ogni elezione saranno giorni intensi e complessi, gli equilibri da trovare sono tanti sia con gli alleati che all’interno del Pd: per rispettare la parità di genere, per rappresentare le diverse sensibilità, per coniugare competenze e rappresentanza territoriale, per dare il giusto valore al merito. Inoltre per la prima volta si sperimenta una nuova legge elettorale i cui meccanismi produrranno effetti per alcuni aspetti non del tutto prevedibili.
Sarà la Direzione nazionale - con il contributo dei segretari regionali - a sciogliere i vari nodi e alla fine ad approvare le liste sia per i collegi uninominali che per quelli plurinominali. Le scelte saranno difficili ma una cosa è certa: molto meglio così che attraverso un’incredibile e ipocrita consultazione come le “parlamentarie” del M5S che confermano la totale assenza di trasparenza e di reale democrazia interna a quella forza politica.
Ma la riunione di ieri ha anche messo in evidenza un fatto difficilmente confutabile. Il Partito Democratico è l’unico che può garantire al Paese un governo responsabile e riformatore. Non solo per le tante innovazioni già introdotte dall’azione di governo negli ultimi cinque anni ma anche per le idee che siamo pronti a mettere in campo per proseguire sulla strada della crescita e del lavoro. Nuovo welfare, lavoro di qualità, formazione, sostenibilità ambientale, efficienza e modernizzazione del sistema pubblico, tenuta dei conti pubblici: dal governo abbiamo dimostrato in questi anni di saper intervenire con determinazione e competenza. In alcune circostanze - come sulla scuola - abbiamo sottovalutato la difficoltà a cambiare consuetudini e situazioni consolidate, oggi possiamo dire di aver imparato anche da quelle lezioni e di essere pronti anche a correzioni e aggiustamenti senza rinunciare alle riforme. Inoltre solo con una vittoria del Pd e del Centrosinistra possiamo garantire una fase nuova in Europa. Con la Francia di Macron e la Germania - che speriamo possa avere presto un governo stabile - l’Italia può giocare un grande e positivo ruolo per rilanciare l’Unione Europea sul piano economico, sociale e politico. Il voto di ieri per il rinnovo della partecipazione dell’Italia alle missioni militari all’estero ha messo plasticamente in luce le contraddizioni profonde del Centrodestra e l’inaffidabilità di 5S e LeU (vedere i parlamentari del partito di Bersani e D’Alema votare contro dà la misura della mancanza assoluta di cultura di governo).
Per noi l’Europa è un tratto identitario irrinunciabile, e proprio per questo non abbiamo mai esitato anche a sollecitare a Bruxelles più coraggio politico e più flessibilità nei bilanci per favorire la ripresa e l’occupazione. Insieme ai nostri alleati - e in particolare alla lista +Europa di Emma Bonino - siamo noi gli unici che possono dare voce e forza all’Italia nelle istituzioni europee". Lo scrive la deputata PD Marina Sereni nel suo bollettino informativo (newsletter) marinasereni.it .