(ASI) “Mentre il governo, per catturare voti a Milano, si diletta ad ipotizzare il trasferimento di alcuni ministeri da Roma al nord, l’Italia sprofonda. C’è lo dice l’Istat con quel 25% di italiani a rischio povertà e con quel mezzo milione di giovani che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno. .Basterebbe questo ad inchiodare Berlusconi alle sue responsabilità .
In aggiunta, ogni giorno, arrivano puntuali le crisi aziendali: oggi è la volta della Fincantieri, con l’annuncio di 2.551 esuberi e di Teleperformance, che prevede oltre 1.400 licenziamenti.”
Lo ha dichiarato Cesare Damiano, capogruppo Pd della commissione Lavoro della Camera, che questa mattina ha partecipato alla manifestazione di protesta dei lavoratori di Teleperformance davanti Montecitorio.
“Circa 4.000 posti di lavoro che – prosegue Damiano - rischiano di andare in fumo, mentre il governo si fa i fatti suoi. In queste situazioni perdono il lavoro i giovani e i non più giovani. Nel caso di Teleperformance ad essere colpiti sono le giovani generazioni del mezzogiorno, impiegate nella multinazionale dei call center e stabilizzati grazie alle politiche del lavoro del governo Prodi. L’esecutivo deve intervenire e aprire tavoli ministeriali di confronto. Accanto a questo è necessario che il governo promuova politiche di sostegno a settori fondamentali per l’occupazione e l’economia come la cantieristica e i call center. Per quest’ultimo caso esiste una proposta di legge del Partito democratico che rivendica una continuità nei finanziamenti alle aziende dei call center che stabilizzano il lavoro, la messa al bando del lavoro a progetto e appalti al massimo ribasso che non costringano le aziende a comprimere il costo del lavoro al di sotto delle tabelle salariali dei contratti nazionali. Altrimenti – conclude Damiano - non stupiamoci se vincono le aziende del sottoscala, quelle che offrono un servizio per tre euro all’ora o la delocalizzazione in Albania.”
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