(ASI) Le parole di Pisanu “confermano le nostre reiterate denunce e le nostre preoccupazioni” ma proprio per questo “è ancor più grave la decisione del governo di inserire nel decreto sviluppo la possibilità di affidare senza gara d’appalto lavori per opere pubbliche fino a un milione di euro”.
Lo denuncia la Cgil in merito a quanto emerso oggi dalla relazione di metà legislatura del presidente della commissione Antimafia, Beppe Pisanu.
In una nota del dipartimento Coesione sociale e Mezzogiorno e Ufficio legalità e sicurezza, il sindacato sottolinea come nelle parole di Pisanu ci sia “la conferma delle denunce, e le conseguenti preoccupazioni, della Cgil intorno all'estensione e alla pericolosità della penetrazione mafiosa nell'economia del Paese e non solo del Mezzogiorno”. Per questo il sindacato di Corso d’Italia ritiene “ancor più grave, in presenza di una richiesta di segno opposto dell'Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici, la decisione del Governo, inserita nel decreto che contiene disposizioni urgenti per l'economia, di raddoppiare fino ad un milione di euro l'importo dei lavori affidabili senza gara da parte delle stazioni appaltanti pubbliche”.
Secondo la Cgil, infatti, “tutto questo comporterà il rischio di un ulteriore allentamento del sistema di controlli per contrastare la penetrazione criminale nell'economia legale e per salvaguardare la legalità e le imprese che in essa operano”. Inoltre, prosegue la nota, “suonano ancora più stridule le recenti dichiarazioni del ministro Tremonti sul Mezzogiorno, che della criminalità è la prima vittima anche in termini di ritardo nello sviluppo e di costi sociali ed economici a carico dei giovani, delle fasce più deboli, dei lavoratori. Il Pil delle regioni meridonali viene eroso per circa il 20% dalle attività criminali: questo è un problema centrale - conclude la Cgil - non il facile antimeridionalismo del Ministro”.