La ripresa dell'inflazione causata dalla mancanza volontaria e proditoria di una politica di controllo dei prezzi, la riduzione del potere d'acquisto degli stipendi, il blocco dei contratti del pubblico impiego, i prezzi usurai sulle case in vendita nelle grandi città, l'incapacità di investimenti nel settore pubblico e di una seria e fattiva lotta alla disoccupazione, soprattutto giovanile, la corruzione dilagante che ha arricchito i potenti e gettato sul lastrico i deboli, l'aumento delle tasse regionali e comunali, la distruzione continua e sistematica della scuola pubblica, i costi vertiginosi delle insensate missioni di guerra al servizio degli americani, non potevano non dare che i risultati che hanno dato: la pesante sconfitta di Berlusconi e dei suoi alleati leghisti, colti anche questi, sempre più spesso negli ultimi tempi, con le mani nel sacco e complici nella protezione di Cosentino e soci. Sconfitta che non santifica la vittoria della sinistra, notoriamente, come dice Grillo e come da noi sostenuto ancor prima di lui, cioè da sempre, speculare e identica agli squali del centro-destra. Una sinistra anch'essa responsabile di tanti fallimenti, vedi Napoli, e priva di un autentico leader, di un serio programma, di un progetto politico organico, priva di tutto.
Noi del Movimento Nazional Popolare, insieme al Movimento Patria Nostra, in questa tornata abbiamo sostenuto Forza Nuova, e lo abbiamo fatto con i nostri mezzi certamente non potenti, esclusi dal circuito mediatico, prigionieri di una congiura del silenzio di chi preferisce ignorarci perchè teme ciò che noi rappresentiamo. Lo abbiamo fatto con la tenacia e l'ostinità di chi non si arrende e ancora sa sognare un avvenire diverso per l'Italia. Alcuni risultati sono stati conseguiti, una manciata di consiglieri eletti c'è stata e può costituire una prima pattuglia per la battaglia politica anche all'interno delle istituzioni.
Nel frattempo, davanti ai ballottaggi che si annunciano, diciamo sin da ora che il 29 maggio ci asterremo. Non siamo infatti interessati al duello tra i compari di merenda, i comitati d'affari identici nel dogmatismo liberista e nella servitù alle grandi lobbies finanziarie. Non ci faremo ingannare dai pretestuosi appelli a fermare il pericolo comunista nel quale non crediamo da tempo. Tanto la Moratti quanto Pisapia, ed è sotto gli occhi di tutti, sono espressioni di uno stesso sistema, quello dell'antifascismo capitalista e liberal-massonico che svenduto la sovranità nazionale. Per questa ragione, preferiamo continuare l'impegno in un'altra battaglia, quella per i 4 si al referendum perché lì, si, sono in gioco davvero gli interessi e l'avvenire degli italiani".