(ASI) "Venerdì 29 Settembre, a Vaciglio di Modena, i militanti locali di Azione Identitaria hanno affisso uno striscione con scritto "Bàsta zimèint! Le nostre radici spaccano il cemento!".
Attiva sul fronte della tutela ambientale e contro la speculazione edilizia fin dalla sua fondazione, Azione Identitaria vuole così esprimere la sua contrarietà alla costruzione di oltre cinquecento appartamenti tra Strada Morane e la frazione di Vaciglio. Un’area, quella di Vaciglio, già da tempo assediata da un traffico massiccio e da condizioni ambientali sempre peggiori, che non può sostenere altre abitazioni.
Non è soltanto una questione di non sostenibilità: Modena possiede una identità profonda di città sospesa a metà tra una capitale culturale - ed industriale di pregio - ed un paesone capoluogo di un'area prevalentemente agricola. Una identità ben rappresentata da un folklore e un dialetto legati a doppio filo alle campagne circostanti, ben più di quanto avvenga in altre città italiane. Questo legame profondo con la terra, oggi, Modena rischia di perderlo per sempre, soffocato da brutte colate di cemento, parallele a sempre nuove ondate di sottocultura globalizzata e degrado. E’contro questo soffocamento dell'immaginario condiviso, di pari passo alla cattiva qualità dell'aria che respiriamo, che invochiamo l'amore per la nostra terra e per le nostre radici, più forti della bruttezza grigio-cemento che pervade l'anima dei nostri amministratori.
Urbanizzare Vaciglio con nuove colate di cemento: una scelta scellerata, da parte dell'amministrazione PD di Muzzarelli, quegli stessi politicanti che in campagna elettorale hanno abbindolato i propri elettori promettendo che non si sarebbero mai più effettuate nuove urbanizzazioni invasive a Modena. Una politica di "consumo zero" che sarebbe più che legittima, a fronte di oltre 17.000 appartamenti sfitti in città, e di fronte al grave degrado di ampie aree della città, trasformate in ghetti da cui la popolazione cerca sempre più di fuggire, abbandonata dalle istituzioni. Peccato che, come sempre, tra il dire e il fare ci sia di mezzo l'interesse personale e di partito!
I modenesi hanno dimostrato ampiamente di non volere ulteriori colate di cemento sul proprio territorio, organizzando raccolte firme, comitati trasversali e manifestazioni. Incoraggiamo i nostri sostenitori ad appoggiare ognuna di queste iniziative, per non permettere alla giunta un ulteriore scempio del nostro territorio.
Siamo stanchi del clientelismo a favore dei grandi gruppi edilizi, che siano cooperative o privati, dei continui scempi e dei continui scandali che rivelano i rapporti tra istituzioni, lobbies politiche, costruttori e criminalità organizzata e delle minacce e del "bingo terroristico dei numeri" con cui il Comune invoca pesanti sanzioni ai danni dei cittadini per risarcire i costruttori in caso di mancato accordo. Cifre truffaldine, visto che un ricorso è ancora possibile, formulate senza per altro quantificare i danni ambientali ai danni della cittadinanza.
Chiediamo che il progetto di urbanizzazione in via Morane sia abbandonato. Chiediamo che l'amministrazione si impegni a bloccare tutte le urbanizzazioni invasive di questo tipo a Modena, agendo con ogni mezzo in suo potere per non cedere a nessun ricatto da parte della lobby dei costruttori. Chiediamo infine che siano piuttosto riqualificate e bonificate ampie zone abbandonate o degradate della città, recuperando finalmente la dignità civica e la tranquillità per cui Modena è stata fiore all'occhiello d'Italia fino a poco tempo fa". Lo dichiara con una nota Eleonora Stella - Coordinatrice Regionale Azione Identitaria.