(ASI) Perugia – “Ieri si è consumata una farsa all’interno di questa assemblea, che rappresenta tutta l’Umbria e tutti gli umbri” esordisce così Valerio Mancini, il Consigliere Regionale della Lega Nord in Umbria che ai microfoni di Agenzia Stampa Italia ha reso noto quanto accaduto da oltre un anno e mezzo in Consiglio in materia di concessioni di pratiche edilizie inerenti centri culturali islamici o moschee.
“Si doveva discutere di un atto che riguarda l’obbligo da parte della giunta di intervenire sul Governo affinché si arrivi ad una moratoria per la concessione di pratiche edilizie inerenti centri culturali islamici o moschee, un atto che ormai ha 1 anno e 9 mesi, c’è stato anche un percorso in terza commissione dove si chiedeva anche l’intervento dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, in particolar modo Sua Eccellenza il Prefetto di Perugia, ma non è stato possibile, quindi il tutto non ha avuto modo di completare il suo iter.
A quel punto – prosegue Mancini - è stato rimandato dopo circa un anno di commissione all’interno dell’assemblea per il voto, ma al momento della discussione tutti i consiglieri di maggioranza del Partito Democratico, del Mdp e del Partito Socialista hanno abbandonato l’aula di fatto impedendone la discussione e quindiè mancato il numero legale in sintesi.
Questo stesso atto – aggiunge Mancini – era già all’ordine del giorno in passato consiglio regionale, e anche li saltò tutto.
“Io di questa situazione mi sono stufato e quindi ho iniziato questa protesta simbolica di tre giorni di digiuno per risvegliare sul tema dei centri culturali islamici e delle moschee la cittadinanza e voglio ricordare come voi giornalisti avete riportato puntualmente che recentemente sono stati espulsi dall’Umbria due Imam, quello della moschea di Corciano e quello della moschea di Via dei priori per proselitismo terroristico dove qualcuno nei luoghi di culto o di relazione sociale islamica predica altre cose, ovvero l’odio”.
Il Consigliere leghista ricorda inoltre, che il documento presentato “è un documento democratico, che dice che per quanto riguarda la concessione edilizia inerenti centri culturali islamici o moschee si arrivi ad una moratoria cioè una sospensione fintanto che non saranno chiari anche i rapporti tra lo Stato italiano e la stessa confessione islamica a norma dell’articolo 8 della Costituzione”.
“La confessione islamica – aggiunge Mancini - ad oggi è l’unica confessione che non ha stabilito accordi con lo Stato e pertanto non è legittimata ad operare non lo ha fatto perché litigiosa al suo interno e quindi non sono state in grado di esprimere dei delegati al Ministero dell’Interno e ovviamente al Governo italiano”.
“Qualora si arrivi comunque alla concessione di un’apertura di un centro islamico o di una moschea, i Comuni devono chiedere ai cittadini se possono farlo e non come ad Umbertide – sottolinea Mancini - che in modo arbitrario si è costituita una mega Moschea che lo stesso Sindaco chiede aiuto al Ministro Minniti definendola la seconda più grande d’Italia quando è stato quel Comune ad averla autorizzata senza ovviamente avvertire i cittadini”.
“Questo è quello che succede in Umbria. Quel Partito Democratico che ha abbandonato con i suoi consiglieri questa aula di fatto legittima questo comportamento, quindi approvando questo documento queste cose non succederanno, ecco perché sono fuggiti”.
“La loro presenza in aula con il loro voto avrebbe consentito di approvare quel documento e quindi cambiare un po’ le cose ma è evidente che il Partito Democratico vuol islamizzare questa regione con la legge sullo Ius Soli vuole chiaramente regalare la cittadinanza a tutti sovvertendo quelli che sono i principi fondamentali della nostra società civile. E’ importante oggi leggere su un quotidiano nazionale i dati inerenti alla volontà di integrarsi degli islamici, un importante istituto di indagine dice che il 61% degli islamici non vuole assolutamente condividere il nostro cibo, il 50% non è disposto a sposarsi con cristiani e il 41% di loro ritiene che le loro donne quindi le loro figlie le loro mogli e le loro madri non si devono scolarizzare, ecco quel tipo di civiltà che a qualcuno piace”.
Infine, il Consigliere Mancini conferma l’annuncio dello sciopero della fame: “Io starò qui tre giorni dopodiché l’atto tornerà in aula e naturalmente rivendicherò ancora le posizioni che sono della Lega ma sono ovviamente per tutti gli umbri, una volontà sicuramente condivisa dai tanti cittadini dell’Umbria”.
Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia