(ASI) Roma - “Non possiamo che prendere atto, con rammarico, di come ancora una volta avevamo visto giusto sulla questione del business dei migranti.
Plaudiamo a l’enorme sforzo compiuto dalla magistratura e dalle forze dell’ordine nell'operazione che ha colpito il clan Arena e ha scoperchiato gli interessi mafiosi sul Cara di Isola Capo Rizzuto in Calabria. Una penetrazione così profonda di interessi economici a discapito dei migranti che ha portato al fermo anche del parroco e del capo della Misericordia che gestisce il centro”.
I membri M5S della commissione d'inchiesta sui centri di accoglienza per i migranti Cie-Cara sottolineano: “E’ una vicenda squallida che, dimostra pienamente quanto denunciamo da anni: altro che solidarietà verso i migranti, sono solo una fonte inesauribile di denaro su cui mettere le mani. Come abbiamo già denunciato più volte per il Cara Mineo, qui anche la politica ha i suoi interessi, i suoi bacini elettorali. Non possiamo che chiedere ancora una volta la chiusura di questi centri, tanto il Cara Mineo quanto il Cara di Isola Capo Rizzuto, ed è ora che si agisca con fermezza, impedendo l’arricchimento di mafiosi e loschi personaggi che dietro la facciata dell’accoglienza, intascano soldi dei cittadini”.
Inoltre sulla questione interviene anche l'europarlamentare del M5stelle Laura Ferrara.
'NDRANGHETA: FERRARA (M5S), ACCOGLIENZA A CROTONE MAI STATA TRASPARENTE
(ASI) Bruxelles - "Dalla mia visita ispettiva del 2014 subito dopo l’insediamento al Parlamento europeo, emersero tutte le criticità e le anomalie rispetto al modus operandi dell’ente gestore, le Misericordie del Governatore Leonardo Sacco. Nessun tipo di trasparenza sui contratti e le convenzioni, difficili da reperire anche dopo espresse richieste alla Prefettura". Così l'europarlamentare 5stelle Laura Ferrara, che già tre anni fa ispezionò il Cara di Isola Capo Rizzuto oggi al centro della cronaca per gli arresti di stamattina.
"Questa situazione - prosegue Ferrara - e le condizioni miserabili in cui vivevano gli oltre 1500 ospiti, mi spinsero a presentare un esposto alla Procura di Catanzaro oltre ad essere oggetto di diverse inchieste giornalistiche. Nonostante tutto c’era chi diceva che andava tutto bene, fra questi Matteo Salvini che dopo la sua visita al Sant’Anna si complimentò proprio con Sacco, con tanto di foto ricordo, per il buon lavoro svolto. L’inchiesta Johnny è il frutto di questo 'buon lavoro'. I clan si erano impossessati del centro, per anni migliaia di richiedenti asilo hanno vissuto in condizioni disumane e nello stesso tempo i portafogli dei soliti si sono ampiamente ingrossati. Nel frattempo i nostri politici hanno continuato a fare orecchie da mercante e relegare la questione accoglienza a sterili e ipocriti dibattiti nei comodi salotti televisivi".