(ASI) “Con un ritardo di tre anni il Ministero della Giustizia adotta i regolamenti per la gestione e l'espansione della informatizzazione nel civile e nel penale”. Lo afferma il senatore Luigi Li Gotti, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Giustizia a Palazzo Madama, che aggiunge:
“A gennaio del 2008 la commissione Giustizia della Camera aveva infatti approvato l'istituzione dell'ufficio per il processo, la progressione di carriera del personale amministrativo e l'informatizzazione del sistema. Purtroppo l'anticipata fine della legislatura impedì la conclusione del progetto. Ora il governo ha recuperato una parte di quel progetto, continuando però ad ignorare i diritti del personale amministrativo che da dieci anni attende il riconoscimento della progressione di carriera, unico comparto della pubblica amministrazione rimasto senza riconoscimento del diritto. Eppure – continua Li Gotti - nel giugno del 2008 il ministro Alfano aveva annunciato la realizzazione dell'ufficio per il processo, l'informatizzazione del sistema, la ‘riqualificazione’ del personale con l'assunzione, peraltro, di 2.800 cancellieri: ossia aveva assunto l'impegno di portare a compimento il disegno di legge che aveva già avuto il voto favorevole della commissione Giustizia della Camera. L'annuncio odierno del decreto di regolamentazione dell’informatizzazione è quindi solo una parte di ciò che era stato positivamente avviato, nel novembre 2006, con la firma del protocollo d'intesa con i sindacati e che si era tradotto in disegno di legge del governo. La parziale e tardiva realizzazione del progetto è una patetica denuncia di incapacità e non l'approdo di una riforma. Se il governo vuole una vera e radicale riforma – conclude Li Gotti - deve consentire che vada avanti il ddl 579 dell'IdV e non boicottarlo come accade da anni”.