La presenza di istituzioni e politici all’iniziativa pubblica indetta per il 31 gennaio sarà un importante segnale di apertura.
(ASI) Le decisioni assunte nella giornata di ieri da parte dell’amministratrice di Trenitalia Barbara Morgante, dopo l’incontro avuto in Conferenza Stato-Regioni, sono ancora del tutto insufficienti.
La decisione di ridurre gli aumenti è, per noi, solo un primo passo per arrivare ad una soluzione definitiva che faccia del trasporto AV un trasporto universale, come da tempo chiediamo.
Avremmo preferito una sospensione degli aumenti e l’apertura di un confronto tra tutti i soggetti interessati, tenendo presente che un ruolo primario nella vicenda è quello dei pendolari e dei loro rappresentati. È troppo facile immedesimarsi in chi viaggia come pendolare senza vivere realmente la vita che questi fa ogni giorno: le motivazioni sociali ed economiche che lo hanno portato a diventare un viaggiatore che deve dipendere da altri in termini di orario, sicurezza e dignità del viaggiare, nonché del relativo costo.
Chiediamo, quindi, che il tavolo tecnico che si dovrebbe aprire per trovare soluzioni definitive in una materia così difficile, affronti la problematica degli abbonamenti e del prezzo degli stessi, trovando soluzioni che non dividano ulteriormente il Paese tra Nord e Sud. Guardando sì, anche alle soluzioni adottate in altri paesi europei, tenendo però sempre presente che le problematiche aziendali e contrattuali in Italia sono molto diverse rispetto al resto dell’Europa e che tutte le soluzioni allo studio devono contenere un punto di riferimento ben preciso: la difesa del posto di lavoro di chi viaggia, che è possibile solo in contesti economici corretti.
Per salvaguardare adeguatamente i diritti dei passeggeri e dei pendolari, chiediamo quindi che il tavolo che si aprirà veda anche la presenza dei rappresentanti del Comitato Nazionale Pendolari Alta Velocità e della Federconsumatori. È fondamentale riparare ed evitare di ripetere l’errore fatto dalla 8 Commissione del Senato, che in questa vicenda ha ascoltato tutti, ma non chi viaggia: ci permettiamo di ipotizzare che, se avessero ascoltato anche le ragioni e le esigenze dei pendolari, forse l’intera vicenda si sarebbe evoluta diversamente, senza arrivare agli intollerabili sviluppi che hanno dato vita alla protesta contro aumenti spropositati, che solo momentaneamente sono, in parte, rientrati.
Per questo l’iniziativa pubblica del 31 gennaio promossa da Federconsumatori e Comitato Nazionale Pendolari AV (che si terrà a Roma alle ore 11:00, presso FNSI, Corso Vittorio Emanuele II, 349 - Sala al I piano) assume sempre più rilevanza.
A tale iniziativa invitiamo tutti i politici e le forze istituzionali che vogliano dialogare e ascoltare chi viaggia e chi li rappresenta. Restano ancora moltissimi nodi da sciogliere: che tipo di garanzie saranno trovate per contenere il costo degli abbonamenti ora e in futuro, che tipo di contratto di servizio sarà costruito con quali corse garantite e con quali orari, il servizio di trasporto anche nell’AV ha un carattere pubblico e quindi deve essere di conseguenza regolamentato per consentire la mobilità ai cittadini, in che modo si intende realizzare tale garanzia?