(ASI) “In gergo tecnico si chiamano ‘Workers buy out’ (Wbo), ma nella pratica si tratta di aziende abbandonate dagli imprenditori e rimesse in moto con una scommessa da parte dei lavoratori stessi, che si assumono il rischio di impresa.
Ecco perché alla Camera ho presentato una risoluzione, in discussione a breve, che impegna il governo a semplificare e incoraggiare le iniziative di Wbo”. E’ quanto afferma la capogruppo in Commissione lavoro, Tiziana Ciprini, promotrice dell’iniziativa. “In particolare, chiediamo all’esecutivo di mettere a punto un testo unico che favorisca gli strumenti a sostegno delle cooperative di lavoro nate da operazioni di ‘Workers buyout’. La risoluzione prevede, per i lavoratori che ricorrono a interventi di ‘Workers buyout’, forme di co-partecipazione a finanziamenti alternative all'investimento del loro Tfr. Si chiede al governo di prevedere agevolazioni fiscali anche sui costi energetici sopportati dalle cooperative che nascono da operazioni di Wbo – continua la deputata del M5S. Inoltre puntiamo ad allargare il microcredito, finanziato anche con le restituzioni da parte dei portavoce del M5S, alle società costituite da Wbo con oltre dieci dipendenti. Questo giovedì inizierò il tour presso le aziende recuperate in Umbria, che già si sono mostrate interessate a una proposta concreta. Lo scopo è raccogliere dai diretti interessati le richieste e le proposte che verranno portate direttamente in discussione in Commissione lavoro. L’impatto sociale del fenomeno è potenzialmente molto forte, poiché si realizza in questo modo quella che viene definita dagli studiosi la ‘democrazia economica’: una risposta concreta dal basso, dai lavoratori, a una crisi che è stata scatenata dalle élite della grande finanza” – conclude Ciprini.