(ASI) E' stata ribadita la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del Premier Berlusconi e altri 11 imputati nell'ambito dell'inchiesta Mediatrade: è quanto dichiarato dai Pm milanesi, De Pasquale e Spadaro, al termine del loro intervento durante l'udienza preliminare del caso.
Frode fiscale e concorso in appropriazione indebita sono le accuse mosse contro il Premier: secondo i Pubblici Ministeri, Berlusconi sarebbe stato il socio occulto di Frank Agrama, con il quale avrebbe sottratto denaro dalle casse di Fininvest e Mediaset a danno degli azionisti e del fisco italiano e americano. Il menager americano Agrama avrebbe gonfiato, sempre secondo l'accusa, i prezzi dei diritti acquistati dalle major statunitensi rivendendoli poi a Fininvest e Mediaset e spostando così il surplus della compravendita su conti esteri.
Berlusconi, che la scorsa settimana si era presentato all' udienza, ha affermato a riguardo che le accuse mosse contro di lui sarebbero infondate e allo stesso tempo ridicole.
Il legali di Fedele Confalonieri, presidente Mediaset anche lui indagato nell'ambito dell'inchiesta, avrebbero chiesto nei conforonti dell'assisito il proscioglimento dalle accuse in quanto il reato di frode, mosso nei suoi confronti, non potrebbe sussistere. Il proffessor Alessio Lanzi, incaricato di guidare la difesa di Confalonieri, avrebbe dichiarato in merito: ""La legge dice che non ci può essere reato fiscale per la società consolidante e al centro di questa vicenda c'è un bilancio consolidato. Tra l'altro è la prima volta che in Italia si cerca di portare a giudizio un bilancio consolidato facendo discendere la responsabilità penale ai singoli".