(ASI) "La nuova frontiera della crisi: non potendo più ottenere la trascrizione della radiazione al PRA, aumentano gli automobilisti che abbandonano il veicolo con ipoteca o fermo amministrativo. Il sistema favorisce le simulazioni di furto.
Il cimitero delle auto abbandonate cresce ogni giorno di più a Roma, in particolare nei quartieri più periferici. Il fenomeno sta assumento proporzioni che riteniamo preoccupanti, innanzitutto per una questione di decoro e, in secondo luogo, per la già scarsa disponibilità di posti auto. Le cause di questo malcostume sono da ricercarsi non soltanto nelle inefficienze dimostrate da Roma Capitale che in questi ultimi anni non ha saputo fronteggiare il problema del ritiro delle vetture abbandonate, ma soprattutto nei provvedimenti assunti dal Ministero dell'Economia e Finanze che, pur nella condivisione degli obiettivi, stanno alimentando questo indegno fenomeno di degrado. Oltretutto, in questo contesto normativo la logica suggerisce che l'unico modo per liberarsi del mezzo è simularne il furto, ma ciò configura un reato che non possiamo non ritenere direttamente istigato dallo Stato", così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale e componente della commissione Ambiente.
"Difatti la normativa prevede che non sia più' possibile rottamare un'auto e, quindi, procedere alla relativa radiazione della targa con conseguente perdita di possesso, se il proprietario si trovi ad essere soggetto a fermo amministrativo o a mancati pagamenti di bolli di circolazione o multe dovute a infrazioni del codice della strada. Tale regolamentazione purtroppo è una delle cause più evidenti della formazione progressiva di discariche di automobili, tenute ferme tra le strade di Roma e, nella stragrande maggioranza dei casi, prive di copertura assicurativa e con le targhe non riconsegnate e lasciate al loro posto. Ad oggi non è infatti possibile dare seguito alle richieste di cancellazione di un veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico qualora su di esso risulti iscritto un provvedimento di fermo amministrativo. In precedenza, infatti, molti proprietari, dopo aver valutato che l'importo da pagare per provvedere alla cancellazione del detto fermo risultava troppo elevata, preferivano di fatto rinunciare al veicolo stesso e portarlo dal demolitore al fine di risolvere in maniera più conveniente la propria situazione amministrativa. Oggi però, non potendo ottenere la trascrizione al PRA della radiazione, causa anche la crisi economica, preferiscono in buona parte dei casi provvedere all'abbandono. E lo stesso iter viene generalmente seguito anche per i veicoli colpiti da altri gravami quali pignoramento, ipoteche non ancora scadute e sequestri. Si tratta indubbiamente di un comportamento da condannare, ma che agli effetti gli attuali strumenti non riescono a combattere con la dovuta efficacia, di fatto alimentandolo", conclude Santori.