(ASI) Napoli – "L'Archivio storico dell'Enel prima del nostro intervento rischiava di lasciare Napoli ed essere trasferito nei pressi di Roma. Invece grazie al lavoro silenzioso del M5S è stato sventato l'ennesimo scippo di un pezzo importante della nostra cultura.
La Regione Campania nel suo statuto ha come principio inderogabile la tutela e la conservazione dei beni regionali quindi ci siamo dati da fare affinché questo patrimonio restasse patrimonio dei campani". E' quanto dichiarano in una nota Maria Muscarà che insieme a Gennaro Saiello, entrambi consiglieri regionale del Movimento 5 Stelle, sono stati i primi ad interessarsi della vicenda trasferimento Archivio storico dell'Enel.
"Prima con un sopralluogo e poi con un'interrogazione ci siamo attivati istituzionalmente denunciando e allo stesso tempo cercando soluzioni affinché l'Archivio non lasciasse la nostra regione - spiega Saiello - alla fine quest'importante istituzione culturale resterà sul territorio campano negli spazi della città metropolitana".
"Ora è tempo di valorizzare l'Archivio Enel di Napoli meta di studiosi - sottolinea Muscarà - ad esempio mettendo in rete i suoi documenti, e così incentivarne la fruizione, discorso che in generale dovrebbe coinvolgere tutta la straordinaria offerta storico artistica e culturale della Campania".
"Siamo stati noi a contrastare il progetto di delocalizzazione già deciso e avviato dai vertici Enel coinvolgendo la Soprintendenza - sottolineano Saiello e Muscarà - siamo contenti che a seguito del dialogo tra Ministero, Enel, Regione e Comune di Napoli si sia trovata una soluzione ragionevole".
"L'Archivio storico è stato inaugurato nel settembre 2008, è ubicato a Napoli in via Ponte dei Granili a San Giovanni a Teduccio e raccoglie i fondi documentari ereditati dalle 1270 imprese elettriche italiane confluite nel 1962 nell'Ente nazionale per l'Energia Elettrica - spiegano - l'Archivio partenopeo fa parte degli altri sette a livello nazionale allestiti negli ex Compartimenti e prende il nome di 'Giuseppe Cenzano'".
"Oltre a tutta la documentazione della storia dell'elettrificazione dell'Italia meridionale - continuano - si custodiscono atti della 'Fondazione Politecnica' con il Prg di Napoli negli anni 30', studi sul trattamento dei rifiuti e sulla produzione del metano, documenti dell'associazione 'Alessandro Scarlatti', dell'Unione industriali di Napoli e delle distruzioni causate dalla guerra e dall'esercito tedesco in ritirata".
"Siamo contenti di aver contribuito come Movimento 5 Stelle - concludono - alla tutela e alla valorizzazione di un prezioso patrimonio culturale campano".