(ASI) Roma – "Abolizione della prova Invalsi per l'esame di terza media; collegialità nelle decisioni in merito alla valutazione del comportamento e della prova d'esame, nonché per l'ammissione agli anni successivi e all'esame, ed eliminazione della bocciatura con una singola insufficienza.
Valorizzazione della certificazione delle competenze ed eliminazione dei voti in decimi per la scuola primaria e per quella secondaria di I grado. Sono questi i punti cardine della Proposta di Legge sulla valutazione scolastica, a prima firma Gianluca Vacca, che in questo momento è sottoposta al vaglio e alle considerazioni dei cittadini sulla piattaforma Lex".
Lo affermano i parlamentari M5S in commissione Cultura di Camera e Senato.
"Nel programma del M5S alle elezioni del 2013, uno dei punti cardine sulla scuola era l'abolizione della cosiddetta 'riforma Gelmini'. Un obiettivo al quale, con questa Pdl, stiamo dando seguito prevedendo una serie di modifiche a quella scellerata riforma e che riavvicinano la valutazione scolastica non solo all'idea di scuola che il MoVimento 5 Stelle porta avanti, ma anche alle teorie docimologiche degli ultimi decenni.
Quella riforma, attuata dal governo Berlusconi, infatti, insieme agli 8 miliardi di tagli a istruzione, università e ricerca, comprendeva anche provvedimenti ampiamente contestati dal mondo della scuola e contrari a qualsiasi principio pedagogico. Alcuni di questi riguardavano proprio la valutazione scolastica: la Gelmini ha reintrodotto dopo 30 anni i voti numerici nella scuola primaria e in quella secondaria di I grado. Non solo, ha inserito per la prima volta la prova nazionale Invalsi come prova d'esame, e una serie di rigidità nella valutazione finale degli alunni.
La valutazione è un aspetto essenziale del processo educativo, poiché può agevolare, o danneggiare, l'evoluzione cognitiva, ma anche umana e sociale, di un alunno, può stimolare, od ostacolare, l'apprendimento. Queste analisi sono fondate in particolare se consideriamo il primo ciclo d'istruzione, vale dire la scuola primaria e quella secondaria di I grado, dove il ritorno ai voti in decimi ha manifestato le maggiori criticità e l'inadeguatezza a rispondere alle principali funzioni degli strumenti valutativi".