(ASI) Il Ministro Frattini, a seguito dei tragici eventi in Giappone e nonostante il conseguente potenziale rischio nucleare, ha dato istruzione di mantenere comunque aperta l’Ambasciata d’Italia a Tokyo.
Con tale decisione politica il governo italiano intende inviare un segnale di profonda amicizia nei confronti del Giappone, paese amico e membro del G8, cui l’Italia augura di superare con l’abituale coraggio e determinazione il difficile momento attuale e per la cui ripresa l’Italia offre fin da ora il proprio sostegno.Tale scelta è motivata, inoltre, dalla necessità di continuare a garantire la massima efficacia nell’assistenza ai connazionali presenti nella regione metropolitana della capitale giapponese. L’Ambasciatore d’Italia, Vincenzo Petrone, rimane a Tokyo.
Il mantenimento della totale operatività dell’Ambasciata a Tokyo è reso possibile dall’encomiabile abnegazione e attaccamento al servizio di un gruppo di una dozzina di funzionari, composto da diplomatici, personale amministrativo e di segreteria, cui si aggiungono l’Addetto Scientifico, l’Addetto Culturale, un esperto dell’Università statale di Milano, un brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, e l’Addetto Militare, oltre al personale locale a contratto. La Farnesina fa stato che, con grande senso di attaccamento al dovere, parte del personale – nonostante le oggettive difficoltà - ha comunque chiesto di rimanere in servizio presso l’Ambasciata per garantirne la massima funzionalità.
A tale cellula operativa, che continuerà a funzionare h 24, si associa il nucleo di esperti nucleari inviati dalla Protezione Civile, in grado di misurare costantemente il livello di radioattività dell’aria, i Vigili del Fuoco e gli esperti dell’Ispra. A tutti loro va il ringraziamento del Ministero degli affari Esteri.
Rimane altresì operativo il presidio della cellula di crisi che l’Ambasciata ha istituito all’aeroporto di Tokyo Narita per favorire il deflusso degli italiani che dovessero lasciare il Giappone con compagnie diverse da Alitalia e che volano ancora da quell’aeroporto. Stesso presidio è in funzione presso l’aeroporto internazionale di Osaka
Contemporaneamente, parte del personale di detta Ambasciata, il Ministro Consigliere Alfredo Durante Mangoni e una dozzina di funzionari, verrà dislocato ad Osaka in modo da ampliare l’attuale struttura del locale Consolato Generale, che non è sufficientemente dimensionata a fare fronte a tale emergenza. Infatti, il flusso di coloro che lasciano Tokyo per il timore della nube o per la diminuita operatività dell’aeroporto di Narita, si dirige essenzialmente verso la seconda città del Giappone, sia per rimanervi in attesa dell’evolversi della situazione sia come base di partenza per lasciare il paese.
Anche il Consolato Generale a Osaka totalmente operativo h 24.