(ASI) Gheddafi deve abbandonare subito il potere e il Consiglio Nazionale di Transizione è il nuovo interlocutore politico.
E’ questa la posizione dell’UE sulla crisi libica, come è emerso dal vertice straordinario dei capi di Stato e di Governo che si è svolto a Bruxelles. Presto ci sarà un vertice UE-Lega Araba-Unione Africana, mentre la settimana prossima nel paese nordafricano arriverà una missione dell’ONU, come ha annunciato il Segretario Generale Ban Ki-moon.
Il Consiglio - si legge nelle conclusioni - "condanna con fermezza la violenta repressione del regime nei confronti dei propri cittadini e la violazione potente e sistematica dei diritti umani. L'uso della forza, specialmente con mezzi militari, contro civili è inaccettabile e deve cessare immediatamente". "Accogliamo con favore - si legge ancora - la risoluzione 1970 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il rinvio della situazione in Libia alla Corte Penale Internazionale". "La sicurezza della popolazione - si aggiunge - deve essere assicurata con tutti i mezzi necessari. I responsabili saranno messi di fronte alle loro azioni con pesanti conseguenze. Collaboreremo con le Nazioni Unite, la Lega araba, l'Unione africana e i partner internazionali nel reagire alla crisi".
Sul fronte immigrazione, si sottolinea che "gli Stati membri più direttamente interessati dai movimenti migratori necessitano della nostra fattiva solidarietà". Si invita inoltre il Consiglio, in cooperazione con la Commissione, a presentare prima del summit UE di giugno "un piano per lo sviluppo di capacità di gestione della migrazione e dei flussi di rifugiati". L'Unione europea, "già attivamente impegnata, in particolare con l'operazione Hermes 2011 lanciata da Frontex", è "pronta a prestare ulteriore assistenza". E la questione immigrazione sarà affrontata in un riunione straordinaria dei Ministri degli Interni UE.
Da Bruxelles è arrivato anche il via libera ad una sorta di 'Piano Marshall' per il Mediterraneo. "A medio termine - si legge in un passaggio - il Consiglio europeo chiede un nuovo partenariato con la regione in linea con la dichiarazione del 4 febbraio 2011. Al riguardo accoglie con favore la comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto rappresentante in cui si propone un partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo meridionale, con un'impostazione differenziata e basata sugli incentivi in cui concorrono tutti gli strumenti dell'UE". "Tale partenariato - si legge ancora - dovrà altresì fondarsi su un'integrazione economica e una cooperazione politica rafforzate".
Prima dell’inizio dei lavori, non è mancato un unanime messaggio di solidarietà e l'impegno per il sostegno al Giappone alle prese con l'emergenza terremoto. I leader dei singoli Stati membri si sono detti pronti a dare tutto il sostegno e l'aiuto necessario per far fronte alle esigenze del governo giapponese. Ed in aggiunta alle risposte che arriveranno dai singoli Stati membri, il Consiglio UE ha già chiesto all'Alto rappresentante per la politica estera Catherine Ashton e alla Commissione di "mobilitare tutta l'assistenza necessaria".