(ASI) Roma - "Il Governo sta per applicare il jobs act anche alla scuola, con un obiettivo: fare cassa sulla pelle degli insegnanti, ai quali andranno stipendi da fame".
Lo affermano i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura. "Nell'articolo 23 delle deleghe al Governo nel Ddl Istruzione è prevista la modifica del sistema di reclutamento. I docenti vincitori non entreranno direttamente in ruolo ma, per i tre successivi anni, saranno assunti con un contratto a tempo determinato di formazione e apprendistato.
E qui sta il trucco: in questo modo, nel corso del primo anno dovranno frequentare un corso universitario, il cui costo sarà a carico dell'insegnante. Successivamente, durante il secondo e terzo anno, a causa di questa tipologia di contratto, percepiranno poche centinaia di euro al mese. Non solo, potranno ancora essere utilizzati per coprire supplenze e anche per materie contigue rispetto a quelle nelle quali si sono specializzati. Fino ad oggi, quantomeno, lo stipendio per insegnanti che facevano supplenze era lo stesso dei loro colleghi stabilizzati.
In sostanza, per i primi tre anni dopo la vittoria del concorso i docenti percepiranno spiccioli: soldi che Renzi vuole utilizzare per fare cassa. Noi abbiamo presentato un emendamento al Ddl Istruzione con il quale chiediamo che a questi soggetti venga applicato ilContratto collettivo nazionale di lavoro.
Ecco perché eravamo così contrari alle numerose deleghe contenute nel Ddl Istruzione: stanno mettendo mano al mondo della scuola con la scure e al di fuori di qualsiasi controllo".
Redazione Agenzia Stampa Italia
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