(ASI) "Alla Boccassini voglio dire una cosa chiara: quando si infilano i guantoni da pugile e si vuole fare una guerra politica, bisogna quantomeno togliere la toga".
Cosi’ si e’espresso il portavoce vicario del Pdl,Anna Maria Bernini, intervistata su ’A’ in edicola da mercoledi’ 9 marzo. "Alcuni magistrati non hanno paura di fare politica. Scrivono sui blog, manifestano le proprie posizioni politiche, vanno anche a feste di partito: c’e’ qualcuno a cui piacerebbe essere giudicato da un magistrato che non sia terzo, indipendente e imparziale?". Nella settimana in cui il Consiglio dei ministri dovrebbe varare la riforma costituzionale della giustizia, il portavoce vicario nazionale del Pdl sottolinea: "Adesso il magistrato scende nell’agone politico si rimbocca le maniche e si mette anche i guantoni da pugile. Un pezzo di magistratura riempie le nostre liste elettorali e cerca anche di sfoltirle con i metodi che conosciamo. Un’ambizione eccentrica da parte di un ordine dello Stato che da un certo momento in poi ha smesso di essere riservato, silenzioso, asettico. L’articolo 111 della Costituzione parla del giusto processo. E dice: chi e’ accusato di un reato deve essere nel piu’ breve tempo possibile e riservatamente messo nelle condizioni di difendersi. L’indagine in cui Berlusconi e’ accusato di concussione e prostituzione minorile e’ stata gestita in maniera riservata?. Una vergogna, un’assoluta vergogna. E sullo sfondo si agita un interrogativo inquietante: se i pm di Milano sbagliano chi paga?".