(ASI) Roma - "Rifiutiamo l'approccio bilaterale al Mediterraneo e l'idea che i singoli Paesi europei procedano in ordine sparso a disegnare la loro politica in quest'area: questa è la ragione per cui noi oggi chiediamo che il Parlamento italiano si faccia carico di una vera politica di vicinato tra l'Unione europea e gli altri Paesi mediterranei.
La politica europea non può delinearsi, su impulso in particolare dei Paesi del Nord, solo nello scenario del Nord Est europeo e dell'Ucraina. Inoltre, il cambiamento d'approccio degli Usa rispetto ai temi del Mediterraneo, che vede la tutela americana sempre meno attiva, impone che l'Europa, oggi, assuma in prima persona la responsabilità della gestione delle politiche del Mediterraneo e degli equilibri complessi che riguardano il Medioriente.
In questo senso, nel documento al nostro esame, è presente anche una questione che mi sta molto a cuore. Una di quelle che ha funzionato meglio in Europa e che è stata capace di chiamare i nostri figli ad un europeismo vissuto, ovvero il progetto Erasmus.
Dunque, anche per i giovani universitari di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo è necessario dare impulso a un grande progetto Erasmus che dia loro la possibilità di intensificare gli scambi culturali ed umani e le occasioni di confronto.
Non dimentichiamo che nel Mediterraneo sono state capaci di misurarsi le grandi civiltà; tutto è lievitato attorno a questo mare che oggi, certamente, è anche mare di disperazione ma che noi dobbiamo riconvertire in area di opportunità e collaborazione e di dialogo interreligioso".
Lo ha detto Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato, nel corso del suo intervento nell'Aula di Palazzo Madama relativo alla Risoluzione sulla proiezione delle politiche dell'Unione europea nel Mediterraneo.
Redazione Agenzia Stampa Italia