(ASI) Bruxelles - Tour sardo per l'europarlamentare M5S Ignazio Corrao: "La Commissione Europea ha smentito i finti diktat di Bruxelles sulla necessità di privatizzare.
I lavoratori necessitano di risposte concrete, non di solidarietà". "Dal caso Saremar a quello Meridiana. La Sardegna sempre più saccheggiata dai suoi governanti e da uno Stato che con la bugia dei diktat imposti dall'Europa, hanno sgretolato una intera economia". L'eurodeputato M5S Ignazio Corrao questo fine settimana ha incontrato centinaia cittadini sardi, nel corso di un mini tour tra La Maddalena, Alghero ed Olbia. L'eurodeputato siciliano, autore di diverse interrogazioni in parlamento Europeo riguardanti proprio temi "caldi" del territorio sardo, ha incontrato i lavoratori della Saremar insieme al deputato M5S della Camera Nicola Bianchi e quelli della Meridiana. "Da quanto risulta, il caso Saremar – spiega Corrao - è iniziato per una mera volontà politica che avviò il processo di privatizzazione dell'azienda madre Tirrenia nel 2009 dando come condizione, forse spacciandola come necessaria, la necessità delle privatizzazioni delle compagini regionali. Da li inizia un iter, già discutibile di suo: ovvero i vari tentativi di valutazione e messa in bando della società, tentativi mai andati a buon fine, fino ad arrivare al progetto della Flotta Sarda della giunta Cappellacci che risulta l'incipit di un disastro. Di fatto il Procuratore Generale della Corte dei Conti Salvatore Nottola, nel 2013, annovera il caso della Flotta sarda nell'elenco dei fenomeni corruttivi registrati in Sardegna. In più si aggiunge il millantato diktat dello stato, che avrebbe tolto la sovvenzione per la mancata privatizzazione, partendo dall'assunto secondo il quale lo sblocco dei fondi sarebbe avvenuto solo dopo la privatizzazione e trasformando il tutto in un ricatto di stato. Intanto oggi continuano ad essere in bilico ancora 200 dipendenti. C'è poi l'aspetto non secondario dell'aumento dei prezzi– aggiunge Corrao - così come è già successo laddove il processo di privatizzazione ha già fatto il suo iter, per non parlare di beghe relative agli appalti e ricorsi. L'obbiettivo di questo incontro è stato quello di capire come l'Europa possa intervenire sul processo già in atto, non dimenticando che la storiella del "ce lo chiede l'Europa" è stata appunto smantellata dall'interrogazione che abbiamo fatto nel dicembre scorso. Ogni stato è responsabile dei collegamenti da, per e tra le isole minori. Così come è stato fatto precedentemente, si spera di poter individuare qualche imperfezione, omissione, piccola bugia e si possa far in modo, la dove non interviene lo Stato, che ci possa essere un'opinione risolutiva da parte della Commissione Europea”.
Redazione Agenzia Stampa Italia