(ASI) ‘’Sosterremo qualunque sforzo’’ affinche’ la Libia rispetti i diritti umani e sia riammessa al Consiglio per i diritti umani dell’Onu da cui e’ stata sospesa: Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Consiglio per i diritti umani di Ginevra.
‘’Gheddafi – ha aggiunto – deve fermare ogni azione militare diretta contro il suo popolo’’. Per il Capo dello Stato c’’e ‘’un atteggiamento di aperta sfida del colonnello Gheddafi alla comunita’ internazionale, una provocazione nei confronti dei protagonisti della vita internazionale’’. Nel ribadire la ferma condanna ‘’degli atti criminali’’ del regime libico il ministro Franco Frattini ha detto, nel corso del suo intervento all’Assemblea dell’Aspem alla Camera dei deputati, che ‘’gli appelli e le decisioni dell’Onu, dell’Europa e della Lega araba dovranno portare a conseguenze serie per chi continua a violare i diritti basilari delle persone’’. Il ministro ha anche annunciato che il primo team di esperti della cooperazione e della Protezione civile che deve preparare la fase operativa della missione umanitaria italiana a Tunisi e’ gia’ operativo sul campo e sta verificando il luogo fisico dove montare le tende per assistere i migliaia di profughi scappati dalla Libia. Dal canto suo il direttore generale per la Cooperazione e lo Sviluppo della Farnesina, Elisabetta Belloni che ha parlato di una crisi umanitaria di ‘’dimensioni tali da necessitare di uno sforzo aggiuntivo, non solo dell’Europa ma dell’intera comunita’ internazionale’’, ha detto di temere che ‘’il flusso dalla Libia, al confine tra la stessa Libia e la Tunisia, continui e riprenda nelle prossime ore e nei prossimi giorni’’.Belloni ha confermato che e’"operativo" in Tunisia, al confine con la Libia, il team italiano di ricognizione avanzata e che e’ tutto pronto per far partire le due missioni in Nordafrica: "una diretta a Bengasi per fornire assistenza umanitaria, e una piu’ impegnativa diretta in Tunisia, al confine con la Libia". "Siamo pronti - ha spiegato Belloni -soprattutto a rimpatriare, su richiesta del governo egiziano e tunisino, i lavoratori egiziani che si trovavano in gran numero in Libia e che ora vogliono tornare in Egitto".
Quanto al ruolo dell’Italia non soltanto nell’emergenza umanitaria ma anche nei processi di transizione in corso in Nord Africa, Frattini ha sostenuto che ‘’non dobbiamo dettare noi l’agenda, ma aiutare generosamente e senza troppi formalismi’’. A giudizio di Frattini l’Italia ‘’puo’ favorire i processi di modernizzazione dei Paesi della sponda Sud, rilanciando l’idea di integrazione euro-mediterranea sulla base dei principi di liberta’ economica. A partire dalla piu’ intensa circolazione di capitali, beni e persone. Per questo – ha aggiunto Frattini – invochiamo un ‘nuovo Patto per il mediterraneo’’. A questo scopo l’Italia – ha sottolineato – potrebbe mobilitare ‘’quasi un miliardo di euro’’ per lo sviluppo dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo. Il ministro ha inoltre annunciato che l’Italia sostiene ‘’il progetto della Bei di una rete europea per rilanciare le piccole e medie imprese’’ nei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. E’ uno studio – ha affermato Frattini –che da tempo ‘’stiamo facendo che credo la Bei possa avviare all’inizio di marzo in modo da avere un’agenzia euro mediterranea per le Pmi’’, sottolineando che si tratta ‘’di una proposta italiana da sempre’’