(ASI) Bruxelles - “Se la Società Iinterporti Sicilia dovesse incontrare difficoltà nella realizzazione dell'infrastruttura, l'autorità di gestione potrebbe affidare la gestione di tale intervento ad un organismo diverso dalla SIS, nel rispetto delle procedure europee e nazionali applicabili”.
È questa la risposta che la Commissione Europea, ha fornito all’europarlamentare M5S Ignazio Corrao, in merito alla denuncia che poche settimane addietro, aveva sollevato tramite apposita interrogazione sull’interporto di Termini Imerese, opera mai realizzata nonostante gli svariati milioni di euro messi a disposizione dall’Europa. L’eurodeputato alcamese, aveva sottoposto la questione Interporto ed altri temi caldi siciliani, direttamente alla commissaria Corina Crețu, chiedendo nello specifico se le risorse stanziate dall'UE fossero vincolate alle sorti della società aggiudicatrice o potessero essere utilizzate per il medesimo obiettivo tramite altri soggetti. “La risposta della Commissione Europea – dichiara Corrao – è inequivocabile. Se la Società Interporti Sicilia non ha le carte in regola, nessuno vieta di cambiare soggetto esecutore. Cade quindi l’alibi del presidente della Regione Crocetta e di qualche suo amico senatore, che continuano a sostenere che il progetto può andare avanti solo con la Sis, società che nel frattempo continua a chiedere a gran voce la ricapitalizzazione. La creazione della Società Interporti Sicilia costata svariati milioni di euro è un carrozzone che ad oggi ha prodotto zero, così come documentato da un recente servizio televisivo del giornalista Antonio Condorelli, che telecamera alla mano, mostra come persino il parcheggio del polo logistico costato 23 milioni di euro nell’area industriale di Catania è affidato ad un soggeto privato”. Sulla vicenda era intervenuto a livello istituzionale anche il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giorgio Ciaccio che in merito alla risposta dell’Europa aggiunge: “I cittadini siciliani pagano un milione di euro l’anno per gli stipendi ai dirigenti di un Ente che di fatto non è operativo e che per iniziare a spostare i primi sassi nell’area portuale di Termini Imerese ha chiesto una ricapitalizzazione tra l’altro bocciata dal parlamento siciliano. Il presidente Crocetta ed i suoi fidi referenti di Termini continuano ad insistere sulla necessità di costruire un' opera che prima ancora di nascere ha già evidenti criticità”. Ad opporsi all'effettiva utilità dell’opera anche il gruppo consiliare M5S di Termini Imerese, composto dalle consiglieri comunali Eleonora Corpora e Manuela Sinatra che dichiarano: “Finanziare la società interporti ad oggi è costato milioni e milioni di euro, soldi che si sarebbero potuti spendere per attività concrete. Politici ciechi, dopo 20 anni parlano ancora di un’opera che a Termini Imerese sarebbe l’ennesima cattedrale in un deserto di capannoni industriali abbandonati”.
Redazione Agenzia Stampa Italia