(ASI) Roma - "La proroga di 2 anni al limite degli assegni di ricerca è una bella notizia per il mondo della ricerca e una testimonianza che il Ministero dell'Istruzione, prevedendo anche un turnover al 110% in caso di atenei con bilanci solidi, stia cercando di intervenire a livello strutturale per aumentare la promozione degli assegnisti a ricercatori".
lo scrive in una nota Samuele Segoni, deputato di Alternativa Libera a seguito della risposta del Ministro dell'Istruzione e della ricerca alla sua interrogazione sull'articolo 22, comma 3, della legge n. 240 del 2010 (cosiddetta legge Gelmini) che in tema di assegni di ricerca imponeva che la durata complessiva dei rapporti instaurati non potesse essere superiore a quattro anni.
"Dall'altra, però, – continua Segoni - si rilevano anche posizioni miopi o addirittura degli autogol clamorosi come la proroga che non è estesa al cumulo totale con contratti di altro tipo. Ma il top si raggiunge quando il Ministero si autoincensa del rapporto 1:2 tra ricercatori e professori di prima fascia quando fino a qualche tempo fa era 1:1. Mi chiedo se non sia un passo indietro questo!". " Infine un ulteriore paradosso per una categoria di superprecari è che le singole università siano, parole del MIUR, 'tenute a declinare una programmazione degli organici che tenga conto del quadro finanziario e normativo vigente' come dire: arrangiatevi!"conlude la nota.
Redazione Agenzia Stampa Italia