(ASI) "Oggi rappresenta un momento importante per una ripartenza. Il primo passo di un cammino, un’occasione per il rinnovamento di FI che si candida per tornare a vincere e a guidare il Paese. Un Paese che sta peggio dal punto di vista economico, democratico, di equilibrio delle istituzioni. La disoccupazione è ai massimi e quella giovanile supera il 40% spesa e debito pubblico sono aumentati. Sono convinto che occorra lavorare tutti insieme per invertire la rotta. Oggi a Palazzo Chigi c’è un segretario di partito che non è’ stato eletto, un segretario di partito che ha promesso tanto e fatto poco. Un segretario di partito con cui avevamo pensato di condividere grandi scelte istituzionali del Paese, avevamo sperato di poter chiudere quella guerra civile che ha avvelenato tutti, ma purtroppo non è stato così. Abbiamo imparato a nostre spese che per la sinistra il partito viene prima del Paese, che non c’è dialogo. Noi in questo avevamo creduto fino in fondo. Oggi a testa alta possiamo dire che non siamo stati noi a tradire quel cammino. Per questo martedì diremo no alle riforme, all’arroganza e alla prepotenza di un partito che è stato incapace di cambiare se stesso e il Paese. Oggi si apre una nuova era, una nuova fase in cui tutti i movimenti politici che si ritenessero alternativi alla sinistra devono per forza tornare uniti. Ognuno di noi diventa una parte del grande centrodestra italiano. Dentro questo centrodestra nessuno può pensare di vincere da solo, pure chi oggi vede crescere i propri sondaggi. Anzi bisogna dire chiaramente che ogni corsa solitaria, ogni cedimento al narcisismo politico individualista, condannerebbe tutti i moderati, tutti gli elettori della nostra parte politica, all’irrilevanza. Dopo 20 anni di storia comune, oggi siamo stati chiamati ad avere la maturità e la capacità di essere eredi di noi stessi. Quindi mi auguro davvero che tutti noi sappiamo rinunciare all’egoismo di rendite di posizioni personali e all’egoismo di esprimere i successi individuali che condannerebbero tutti i moderati alla sconfitta. Non è per questo che siamo scesi in campo 20 anni fa, non è questo che la nostra gente si attende da noi. La nostra gente vuole da noi soprattutto serietà e responsabilità".
Redazione Agenzia Stampa Italia
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