"(ASI) Segnaleremo domani al pres. Mattarella la minaccia renziana e la richiesta di vigilanza su effettivo equilibrio dei poteri dello Stato".
"Quando s'interviene sulla tv pubblica agitare il ricorso a un decreto legge significa perseverare sulla strada del ricatto e della minaccia, invece che collaborare nell'interesse della Rai e dei cittadini che la sostengono con le tasse e con il canone. L'obiettivo di Renzi è quello di metterci le mani, non di togliere quelle dei partiti". E' quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli, componente della commissione di Vigilanza della Rai.
"Oltretutto – ha aggiunto Rampelli- non sfugge a nessuno che tale violenza mediatica del 'bullo' Renzi rischia di alterare il mercato e favorire la concorrenza. Rammentando quanto accaduto in altre circostanze s'intravede un'attenta regia di qualche potere forte che sa bene come muovere il complice burattino fiorentino per trarne il giusto fatturato".
"Tuttavia – ha precisato- non può essere il governo a decidere cosa sia il pluralismo e come debba essere riformata la governance della Rai. Renzi sferzi il Parlamento e la sua maggioranza, ma rispetti i ruoli".
"Domani comunque – ha concluso il capogruppo – porteremo la minaccia renziana del decreto sulla Rai sul tavolo del presidente della Repubblica insieme alla richiesta di vigilanza puntuale sul l'effettivo equilibrio tra i poteri dello Stato da parte di colui che ne è anche costituzionalmente garante".
Redazione Agenzia Stampa Italia