I membri M5S della commissione Giustizia sottolineano come: “E’ un primo ed importante passo, è tempo che la commissione Giustizia incardini il nostro disegno di legge che tutela sia i lavoratori del pubblico impiego sia quelli del privato, non escludendo nessuno dall'importante battaglia contro la corruzione”.
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Giustizia: Calderoli, su Monella ministro Orlando rinnega se stesso
(ASI) “Oggi il ministro Orlando è venuto allo scoperto, non solo non ha firmato la richiesta di grazia per Antonio Monella nella settimana prevista per le dimissioni di Napolitano, ma oggi, in aula, ha detto di non voler prendere iniziative nei limiti delle sue competenze, insomma di non fare il suo lavoro!”
Lo dice Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato, che spiega quanto accaduto oggi in aula al Senato durante le repliche alla relazione del Guardasigilli sullo stato dell’amministrazione della giustizia. “Questa mattina il Senato ha approvato la risoluzione della Lega Nord a prima firma Erika Stefani ed altri sulle comunicazioni del Ministro della Giustizia, ma - racconta Calderoli - ne ha bocciato una parte perché il ministro ha espresso parere contrario alla parte della premessa in cui fra l’altro si diceva: “infine occorre che l’applicazione delle norme non consenta il ripetersi di casi come quello occorso al signor Antonio Monella di Arzago D’Adda, a cui sono stati comminati in via definitiva sei anni e due mesi di reclusione, con l’accusa di” omicidio volontario”, per aver ucciso nel 2006 con un colpo di fucile un rapinatore, immigrato clandestino albanese, che con altri tre complici stava tentando di rubare l’auto parcheggiata nel garage di pertinenza dopo essersi introdotti nella sua abitazione in orario notturno”. Ma la cosa più paradossale - afferma il senatore leghista - è che il ministro ha espresso il parere contrario al punto del dispositivo della risoluzione in cui si impegnava il governo a “ogni iniziativa utile, entro i limiti di competenza del ministro, volta alla concessione della grazia al signor Antonio Monella””.
“Finalmente il ministro viene allo scoperto - chiosa l’esponente della Lega Nord - dopo avermi promesso che avrebbe firmato e trasmesso la richiesta di grazia nella settimana prevista per le dimissioni del Presidente della Repubblica, non solo non lo ha fatto, ma oggi esprime in aula e, quindi, pubblicamente, di non voler prendere una iniziativa nei limiti delle sue competenze e quindi - conclude - rinnegando il suo mandato!”.
Redazione Agenzia Stampa Italia