(ASI) «Nel ringraziare Giorgio Napolitano, persona che umanamente stimiamo, Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale rivendica la scelta di non averlo votato, perché il bilancio della sua Presidenza non è positivo per l'Italia.
È il bilancio di una presidenza che troppo ha concesso ai diktat europei e agli interessi delle altre potenze economiche. Una presidenza che ha mortificato la sovranità popolare italiana con governi nati e cresciuti nei laboratori del Quirinale che hanno prodotto danni inenarrabili ai nostri indicatori macro economici. Perché è vero che c'è la crisi economica ma dobbiamo anche chiederci perché mentre le altre Nazioni cominciano a risalire, l'Italia continua ad andare in picchiata».
È quanto scrive il presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, in un editoriale pubblicato sul sito www.fratelli-italia.it.
«Proprio per questo pensiamo che il prossimo Presidente della Repubblica - prosegue Meloni - debba essere in totale discontinuità rispetto alla tendenza di piegarsi alle imposizioni della Merkel, della Troika, di Bruxelles e di Berlino. Ci piacerebbe un Capo dello stato che abbia come unico obiettivo quello di fare gli interessi degli italiani, di difendere i nostri diritti, di andare a sbattere i pugni sul tavolo delle istituzioni e delle burocrazie europee se necessario. Servirebbe, insomma, non un nuovo Giorgio Napolitano ma una Angela Merkel in salsa italiana, che voglia fare gli interessi degli italiani esattamente come la Merkel fa gli interessi dei tedeschi».
«Al Quirinale vorremmo una persona capace di rappresentare il simbolo dell'orgoglio e dell'identità nazionale. Rilanciamo dunque l'appello che abbiamo già rivolto nei giorni scorsi a quei tanti movimenti, parlamentari, partiti eurocritici e che vogliono rivendicare l'orgoglio della nostra nazione al cospetto delle istituzioni europee a scegliere insieme un nome e provare a renderlo competitivo. Magari si può costruire una trasversalità di parlamentari che non stanno tanto a guardare alla ideologia o al partito di riferimento ma che vogliono discontinuità rispetto all'Italia degli ultimi anni che sta in ginocchio, remissiva incapace di difendere la propria identità e i propri interessi», conclude il presidente di FdI-An.
Redazione Agenzia Stampa Italia