(ASI) «La risoluzione sul caso Marò approvata oggi dal Parlamento Europeo rischia di essere un altro pezzo di carta inutile. Come si è rivelata inutile la risoluzione sulla pirateria approvata, su mia iniziativa, dall'Aula di Strasburgo
quasi 3 anni fa e con la quale si ribadivano chiaramente due cose: la competenza della giurisdizione italiana sulla vicenda e il diritto esclusivo dell'Italia a processare Latorre e Girone. Ma a quella risoluzione, che doveva rappresentare solo il primo strumento utile all'ex Alto rappresentante per la politica estera Ue Ashton per sostenere le posizioni italiane nella controversia con l'India, è seguito il nulla assoluto. E nulla è cambiato con l'insediamento alla guida della diplomazia Ue di Federica Mogherini. Da lei e dalla Commissione Juncker ci saremmo aspettati ben altro che le solite promesse, ma una forte e netta presa di posizione, a partire dall'immediato blocco del negoziato per l'accordo commerciale Ue-India. Se l'Europa vuole davvero far sentire la sua voce, abbia il coraggio di dire che non è interessata a fare affari con uno Stato che calpesta il diritto internazionale, sequestra due cittadini europei e umilia la sovranità di uno Stato membro e fondatore dell'Unione». È quanto dichiara Carlo Fidanza, già capo delegazione di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale nel Parlamento europeo e componente dell'Ufficio di presidenza di FdI-An.
Marò, Rampelli (Fdi-An): Risoluzione Strasburgo, meglio tardi che mai
"Prendiamo atto con amara soddisfazione che Strasburgo ha approvato ad ampissima maggioranza la risoluzione per il rimpatrio dei nostri Marò. Il 12 febbraio saranno 3 anni. Non è questa l'Unione Europea che vogliamo". È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.
Redazione Agenzia Stampa Italia