(ASI) "La lettura dell'ordine del giorno del Consiglio europeo suona, addirittura, un po' beffarda, se si considera che si fa riferimento ad ulteriori sforzi da compiere per favorire la crescita, come se quest'ultima fosse stata, in qualche modo, avviata.
Meglio sarebbe stato titolare: «Come arrestare la deriva della deflazione e rimettere in moto il processo di sviluppo dell'Eurozona»". Lo ha detto Rocco Palese, deputato di Forza Italia, intervenendo in Aula durante la discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Il Presidente Renzi ha pensato di poter ottenere maggiore flessibilità dall'Europa, ma, in realtà, ne è stato schiacciato, al punto che lo stesso Juncker, di solito così misurato nel suo linguaggio diplomatico, non esita a minacciare il quasi inevitabile ricorso ad una procedura di infrazione. E tutto questo mentre la sopportazione degli italiani, a causa dell'incidere della crisi, ha raggiunto un punto limite: sempre più tartassati dalle tasse, preoccupati dalla discesa inarrestabile del PIL e dal crescente aumento della disoccupazione, mentre i consumi crollano ai livelli di dieci o venti anni fa".
"Il piano Juncker non basta: ciò che è necessario è un approccio sistemico, in cui politica monetaria, politica di bilancio e riforme, anche nella forma del contratto alla agreement, mantengano una stretta coerenza, prevedendo fin da ora i necessari momenti di verifica a livello europeo. Sarebbe veramente interessante riuscire a comprendere qual è stata l'azione da parte del Governo italiano, rispetto allo svincolo dal Patto di stabilità interno".
"E' di conforto sentire che noi continuiamo a chiedere in maniera assoluta e prioritaria che ci sia lo svincolo dei fondi per investimento dei fondi italiani, della spesa pubblica italiana. Almeno per ora solo promesse e niente di più. Noi riteniamo che sia indispensabile che almeno i fondi strutturali siano svincolati dal Patto di stabilità, perché le uniche risorse vere che ci sono all'interno del bilancio dello Stato, come competenza e cassa, senza procedere a tagli e senza procedere a nuove tasse, sono i fondi strutturali e l'Europa deve consentirci, perché non è possibile che di notte ci dice che dobbiamo rispettare il Patto di stabilità e di giorno che dobbiamo spendere i fondi strutturali. Questa è una battaglia di dignità del nostro Paese, che deve essere per forza determinata e per forza conclusa in maniera positiva, perché ne va di mezzo il Paese", ha concluso Palese.
Redazione Agenzia Stampa Italia