(ASI) Si sono scatenate subito le proteste da parte del Partito Democratico dopo l'esito favorevole della votazione in Seato, circa la risoluzione che da il via libero al decreto attuativo sul Federalismo fiscale.
Francesco Zoggia, responsabile in segreteria nazionaledelPd ha affermato a riguardo in una nota: “Dispiace che la Lega sul federalismo abbia definitivamente scelto di far prevalere la demagogia a scapito dell’efficienza e della qualità. Bossi oggi con le sue parole di giubilo sull’approvazione della riforma del federalismo municipale si vanta, di fatto, di aumentare, le tasse ai cittadini e alle imprese. Infatti con l’Imu gli imprenditori pagheranno più tasse e i cittadini si vedranno aumentare le tariffe dei servizi a causa dei tagli nei trasferimenti del governo. E’ una riforma fatta male che complica le cose e aumenta le tasse. Senza contare che tradisce lo spirito stesso del federalismo. Infatti, non solo non si verifica alcun trasferimento dei poteri dal centro alla periferia, ma addirittura si assiste al fenomeno inverso: un rafforzamento del potere centrale. Ancora una volta saranno gli italiani a pagare per gli interessi e i precari equilibri della maggioranza”.
Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, commentando il voto sulle risoluzioni votate in Senato, ha dichiarato: "Questo decreto è un tradimento delle ragioni del federalismo municipale. Un decreto che serve solo alla Lega per fare i comizi, ma che non rende i Comuni più autonomi, ma rende i cittadini più tartassati. E' un decreto - ha proseguito Anna Finocchiaro - che introduce una vera discriminazione tra comuni più ricchi e comuni più poveri, in particolare tra i comuni turistici, che avranno la possibilità di giovarsi di una tassa sulle seconde case, e tutti gli altri. Non aumenta le tasse? Maggioranza e governo continuano a ripeterlo, ma fortunatamente il tempo é galantuomo e col passare del tempo gli italiani, cittadini dei diversi Comuni, si renderanno conto che il loro carico fiscale è aumentato. In più, a pagare saranno i soggetti più onesti, che pagano sempre, perché questo è un provvedimento che gioca soprattutto sull'Irpef. Non è davvero un decreto sul 'federalismo fiscale municipale' perché non sono i Comuni che possono autonomamente gestire tutta la partita delle finanze dal punto di vista dell'imposizione fiscale e da quello poi dell'amministrazione delle risorse che ne derivano. Viene così frustrata ogni autonomia dei Comuni e anzi, oltre a non mantenere le promesse relative a una maggiore autonomia, questo decreto non attua neppure quella già prevista dalla Costituzione. In sostanza, ai Comuni vengono trasferite risorse, ma non c'è alcuna possibilità per il cittadini di rendersi conto perché paga quel che paga, quanto gli viene davvero restituito in servizi, e quindi non ha neanche la possibilità di valutare come le risorse prodotte da quel territorio vengono investite. Il governo - conclude Anna Finocchiaro - dopo aver strozzato i Comuni, in questi anni, togliendo loro risorse, ora sbandiera un'autonomia che non c'è e a svantaggio dei cittadini, perché aumentano le tasse".
Anche Stefano Graziano, deputato del Pd, membro della Commissione Finanze della Camera, non manca a polemizzare e in una nota ha espresso il suo disappunto dichiarando: "Sono le risorse che verranno a mancare drasticamente al Sud quelle che Bossi si sente in tasca, sapendo che l’impianto del federalismo municipale svuoterà le casse di migliaia di comuni meridionali a favore di quelli settentrionali. Dentro la maggioranza – prosegue Graziano – le sorti del Mezzogiorno a parole sembrano interessare tutti dal ministro Tremonti che vuol chiedere deroghe all’Europa al premier Berlusconi che lo annuncia come problema nazionale. La verità è che il Sud interessa solo alla Lega, perchè è dal Sud che il partito di Bossi, con questo modello di federalismo, realizzerà una distrazione di risorse su grande scala, senza equità e senza giustizia. Ma è possibile - conclude Graziano - che nella maggioranza nessuno si ponga il problema delle reali conseguenze e delle iniquità che questa normativa determinerà per il Mezzogiorno d'Italia?".