(ASI) “La sanità laziale, già affossata dal piano di riordino della rete ospedaliera attuato dal presidente Zingaretti con il taglio di 217 posti letto solo a Roma, è al collasso ma la sinistra sembra non essere soddisfatta dei danni provocati.
A rimanere vittima delle scure regionali anche lo storico Ospedale Carlo Forlanini con le sue specialistiche di medicina nucleare, chirurgia toracica e oculistica che il San Camillo non è in grado di assorbire” lo dichiarano in una nota congiunta Massimo Martelli, primario dal 1990 al 2013 della chirurgia toracica dell’ospedale Forlanini di Roma, e Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e membro della Commissione Salute.
“Dopo anni di incertezze e di totale abbandono è ormai prossima la chiusura del nosocomio entro il 31 dicembre, ma nessuno dalla Regione alza un dito per chiarire quale sarà l’effettiva destinazione d'uso della struttura con il palpabile rischio che numerosi altri locali, rimanendo vuoti, possano diventare terra di nessuno e accampamenti abusivi per immigrati e senza tetto” proseguono Santori e Martelli.
“Alla delicata questione di ordine pubblico e sicurezza, che andrebbe ad aggiungere carne sul fuoco alla grave emergenza che sta vivendo la Capitale, c’è anche una considerazione di ordine economico tutt’altro che da sottovalutare. La chiusura dello stabile comporterebbe un notevole spreco di denaro pubblico dovuto anche allo smaltimento di macchinari e materiali presenti all’interno e non trasportabili.
I cittadini chiedono chiarezza sul futuro della struttura, affinché non rimanga preda di vandali, sbandati e immigrati irregolari ma venga riqualificato e destinato a scopi ben precisi e forieri di benefici sociali e sanitari per la collettività. Sono i cittadini che ce lo chiedono” concludono Santori e Martelli.
Redazione Agenzia Stampa Italia