(ASI) “I dati emersi dall'analisi di Moody's lasciano poco spazio ai dubbi: l'Italia non tornerà a crescere neppure nel 2015.
Benché, come è noto, le agenzie di rating a volte 'giocano' in netto contrasto alle politiche di interesse nazionale e rispondono alle logiche dell'alta finanza speculativa, è emblematico che lo stesso Renzi, ormai diventato il punto di riferimento del mondo della finanza, sia stato 'bacchettato' in questo modo. L'attuale premier, terzo presidente del Consiglio calato dall'alto dopo Monti e Letta, si è fin da subito piegato ai diktat dell'austerity a tutti i costi per paura di prendere un brutto voto da Bruxelles o, appunto, dalle agenzie di rating. Tutto questo non è servito a nulla nonostante i grossi sacrifici economici che gli italiani stanno facendo da anni e che, purtroppo, continuano a fare. Chi di rating ferisce, di rating perisce. E comunque lo stesso clima di insicurezza e gli stessi dati in negativo sono stati diffusi anche dall'Istat e dall'Ocse. Il 'governo delle tasse' ancora una volta si è mostrato per quello che è: spacciando per una riduzione delle tasse e una sburocratizzazione del sistema le misure contenute nella Legge di Stabilità, in realtà non ha fatto altro che aggravare la situazione di crisi in cui versano gli italiani”. Così in una nota il senatore di Forza Italia, Francesco Aracri.
Redazione Agenzia Stampa Italia