(ASI) Vicenza - Forse Il presidente del Consiglio (ancora quando non era in carica), pensava di risolvere il problema del lavoro con la bacchetta magica, creando le opportunità dal nulla.
Ebbene, non essendo lui un mago, e purtroppo, non avendo qualità straordinarie, gli italiani si ritrovano a vedere un gruppo partitico di litiganti sull'abolizione di una tutela del lavoro (Art. 18), sul TFR "spalmabile" in busta paga e sul lavoro che purtroppo non c'è. Come se non bastasse, l'ultima speranza per alcuni giovani sono i "concorsi formicaio", dei quali è bene ricordare il caso di Vicenza del 30 settembre: 1462 persone presentantesi per un posto solo. Questo è accaduto nel gigantesco padiglione centrale della Fiera di Vicenza, per un concorso indetto dall'Ulss 6 per un posto di operatore sanitario di categoria D, infermiere. Il bello è che dovevano essere 3.375, ma ne sono giunti, da tutta Italia, metà. Corriere della speranza, da Matera, Napoli, Roma, Firenze, Emilia Romagna e Veneto. Fra un mese, 700 "vincitori" si cimenteranno nella prova scritta. Certo che auspicare di non dover lasciare l'Italia per un posto solamente (o per una futura graduatoria) è una speranza effimera. A pensare bene si tratta di persone che hanno fatto: 3 o 5 anni di Università, tirocinii, e c'è chi ha sulle spalle altri concorsi. E debbono contendersi un posto, pena l'esclusione dal Paese. Perché é lapalissiano che qui non troveranno nulla, almeno con queste politiche demolitive del lavoro.
TFR "spalmato" in busta paga per avere più potere d'acquisto vale a dire TFR tassato. Abolizione art. 18 significa potere totale di licenziare chiunque in qualsiasi momento. Non certo una cosa di sinistra. Come se non bastasse siamo in fase di deindustrializzazione totale e gli investimenti sono pari a zero. I sindacati non fanno opposizione, il Governo non funziona. E vorremmo pure convincere la Germania ad adottare la nostra linea? Gli errori sono troppi. Veramente.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia