(ASI) Questa volta non è la sinistra radicale, ma l'Italia dei Valori a chiedere il rientro in tempi brevi dei nostri soldati impegnati della missione in terra afgana. Oggi in parlamento è in calendario proprio la discussione e votazione di questa mozione dell'Idv.
Naturalmente, questa votazione sulla conferma o meno dei militari in Afghanistan è un tema sdrucciolevole poiché l'impegno internazionale è preso verso gli Stati Uniti e gli alleati. In pratica, un patto da onorare che rappresenta una delle poche cose che è politcamente condivisa trasversalmente in parlamento, ma di fatto, la mozione scompagina, momentaneamente, la coesa alleanza del centro-sinistra (unita quando si tratta di andare contro Berlusconi), dando un segnale di discontinuità rispetto alla politica estera dell'opposizione, il cui riverbero non si conosce bene quali effetti collaterali possa produrre. Di certo servirà a rimarcare almeno le differenze politiche su determinati temi fra P.d e Idv.
Infatti, sebbene alla versione originale sia stata sostituita la dicitura “ritiro immediato” con “ritiro in tempi brevi”, Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, tiene a precisare gli elementi distintivi dell'iniziativa del suo partito e precisa: “Siamo di fronte al fallimento della missione su tutti i fronti. Da quello della lotta contro la droga, al tasso di mortalità,alla condizione della donna. Inoltre, la natura della nostra missione si è snaturata e la cooperazione è rimasta la parte minoritaria. Di questo vogliamo parlare in Parlamento perchè l'emergenza democratica non può sospendere la discussione sui fatti”.
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