(ASI) Roma, 4 luglio 2014 - “La crisi industriale in Umbria sta precipitando e assume in queste ore i tratti dell’emergenza.
Gli scossoni societari in seno al polo chimico e dell’acciaio impongono, infatti, un’azione immediata a tutela dei lavoratori e una profonda riflessione di sistema che porti al rilancio del territorio regionale, a partire dall’area ternana”. Lo dice il Gruppo M5S Camera.
“Ieri si è dimesso l’amministratore delegato di Acciai Speciali Terni (AST) Marco Pucci: aspettiamo il piano industriale che dovrebbe essere presentato giorno 18 luglio, ma temiamo tagli che potrebbero riguardare addirittura 500-600 lavoratori. Sempre ieri - proseguono i deputati M5S - sono stati fatti fuori i vertici della ternana Treofan, azienda produce pellicola di polipropilene. E l’11 luglio prossimo chiuderà con procedura di fallimento l’istituto di ricerca Isrim con altre 50 unità lavorative ormai in preda alla disperazione. La situazione della chimica umbra è difficilissima. E tra l’altro piove sul bagnato se si considerano la chiusura della Basell - con circa 50 lavoratori che continuano a protestare chiedendo certezze sul loro futuro - e le incognite che pesano sulla sorte della Sgl Carbon di Narni Scalo”.
“A questo punto è evidente che stiamo parlando della salvaguardia non di alcuni posti di lavoro, ma di un intero territorio che rischia di risentire di un crac industriale gravissimo per tutta la regione”, osservano i deputati pentastellati.
“Che a nessuno venga in mente di dire che l’Umbria non è competitiva o che dalle nostre parti non si può fare impresa in modo sano. L’esempio della Bayer, che proprio in questo periodo raddoppia il suo sito produttivo a Narni, dimostra che la qualità dei lavoratori e del contesto regionale meritano coraggio e lungimiranza da parte di imprenditori italiani e multinazionali straniere. Il M5S è già in azione - chiudono - per portare la questione in seno al dibattito nazionale sulla crisi industriale che attanaglia il Paese”.
Redazione Agenzia Stampa Italia