(ASI) Subito sono partite le polemiche da parte del Pd a seguito dell'intervista rilasciata dal Premier Silvio Berlusconi, ieri sera ai microfoni del Tg1.
Stefano Fassina, responsabile del settore Economia e Lavoro del Partito democratico, ha affermato a riguardo in una nota: "Il Presidente del Consiglio dà i numeri. Il debito pubblico è sempre aumentato durante la sua presenza a Palazzo Chigi. Negli anni '80, quando il debito pubblico è esploso, governava in Italia un suo caro amico che tanto ha fatto per le sue fortune imprenditoriali. Negli ultimi due anni il debito pubblico italiano, senza salvataggi bancari e senza manovre anti-cicliche, è salito di 15 punti di Pil, circa 300 miliardi, non soltanto a causa della crisi ma per l'incapacità del governo di controllare la spesa corrente e per la perdita di gettito dovuta all'allargamento dell'evasione. L'art 41 della Costituzione è l'ultimo atto di propaganda di chi è a fine corsa".
Anche il senatore Vincenzo Vita, non si è risparmiato nel commentare l'intervento del Premier ed in un comunicato afferma:" Dopo quest’ennesima ferita all’informazione e alla sua correttezza con l’intervista-comizio di Berlusconi al Tg1, le cose devono cambiare. Non è più tollerabile che il servizio pubblico sia ridotto a foglio di propaganda. Qualcuno se ne vada: o il direttore del Tg1 o, se nessuno batte un colpo, il direttore generale Masi. Né, su questo argomento, è pensabile che vi sia il silenzio delle autorità competenti. E’ chiaro che iniziata nel peggiore dei modo la campagna elettorale che ha tutte le sembianze di un rodeo e di una sfida finale".