(ASI) Stasera un ex comico e un ex cantante di successo si sono resi protagonisti di un episodio inqualificabile, insultando il capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Fabrizio Moro, di cui si erano perse le tracce dopo Sanremo, ha pensato bene di sfruttare il palco affidatogli da Grillo e Casaleggio per intonare una delle canzoni del suo dimenticabile repertorio, “Gastrite”, e di modificare le parole del testo originale ribaltandole: la parola “stimo” è diventata “schifo”. Questo dettaglio dice tutto dell’opportunismo e della miseria di chi si è reso protagonista di questa “schifosa” prodezza.
M5S: PD, GRILLO E MORO TRASFORMANO S.GIOVANNI IN JUKEBOX ODIO
Dichiarazione di Marco Di Maio, deputato del Partito Democratico. Il Movimento 5 Stelle trasforma piazza San Giovanni in un jukebox dell’odio grazie a un cantante, Fabrizio Moro, che per risollevare la propria carriera ha pensato bene di partecipare alla misera gara di insulti in salsa grillina, prendendosela con il capo dello Stato.
Si tratta di toni a dir poco inaccettabili che qualificano il suo autore. Tutta la nostra solidarietà al presidente Napolitano, garante rigoroso delle regole costituzionali e della convivenza civile.