(ASI) Dichiarazione di Pina Picierno della segreteria del Partito Democratico, responsabile Legalità e Sud
Riassumiamo. Da una parte c’è Franco Roberti, Procuratore nazionale Antimafia, il quale ha giudicato la riforma del 416 ter “una norma perfetta, veramente utile a contrastare lo scambio tra politica e mafia”. Con lui, Raffaele Cantone e altri autorevoli magistrati.
E l’associazione Libera, che anche oggi in una nota del suo Ufficio di Presidenza auspica “l’immediata e definitiva approvazione da parte del Senato della riforma”. Aggiungendo: “Il vero regalo alle mafie e ai politici collusi, infatti, sarebbe quello di non fare entrare in vigore prima dell’imminente campagna elettorale una norma che contenga quelle due parole, ‘altra utilità’, che sono il cuore del mercato dei voti, venduti e comprati”.
Con loro, oltre 465mila italiani, che hanno firmato la petizione della campagna “Riparte il futuro” promossa da Libera e Gruppo Abele. E buona parte del Parlamento, con il Partito Democratico in prima fila, come dimostra la battaglia politica che ha portato all’approvazione della riforma alla Camera.
Dall’altra parte, sempre più isolati, inconcludenti e pervicacemente ostinati nei loro ciechi “no” ad ogni provvedimento concreto per gli interessi del Paese sono rimasti solo i cosiddetti “cittadini” a Cinque Stelle. Che ieri in Senato si sono resi protagonisti per l’ennesima volta di una gazzarra indegna, con la quale hanno rallentato ancora la conclusione dell’iter della legge.
Dunque: da che parte è la ragione? Per fortuna i cittadini italiani, quelli veri, sanno già la risposta.