(ASI) Dopo le accuse che nei giorni scorsi alcuni pentiti mafiosi hanno rivolto contro il Premier, in riferimento alle stragi mafiose che colpirono l'Italia negli anni 90, il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri rilancia contro quelle istituzioni che revocarono ai tempi il 41 bis, il decreto legge sul carcere duro ai mafiosi, apparente motivo delle bombe e delle trattative tra mafia e Stato.
"E’ ora di finirla con il silenzio sulla resa dello Stato alla mafia negli anni ’90- ha affermato il capogruppo- Quando erano ai vertici dello Stato Scalfaro, Ciampi, Amato, Mancino e Conso centinaia di criminali ebbero il beneficio della cancellazione del 41 bis perche’, lo ha detto Conso, si voleva dare un ’segnale’ alla mafia per frenare le stragi. L’ex capo dell’amministrazione penitenziaria Nicolo’ Amato ha esplicitamente parlato di pressioni del Viminale. Il ministro era Mancino, il capo della Polizia Parisi, che non muoveva un passo senza il consenso del presidente della Repubblica Scalfaro. Basta con silenzi e ipocrisie. Noi che combattiamo con le leggi e la coerenza i mafiosi, vogliamo che rispondano quanti hanno costretto lo Stato ad inginocchiarsi alla mafia. Una verifica morale e una seria azione giudiziaria si impongono. Chi ha umiliato le istituzioni non puo’ sfuggire alle proprie colpe, solo perche’ qualche toga rossa solleva polveroni su altri temi mentre scandali veri passano in secondo ordine".