(ASI) In Italia la tensione ha invaso le vite di sessanta milioni di abitanti, costretti a vedere ogni giorno il proprio paese alla deriva, governati da una classe dirigente incapace di gestire il proprio rinnovamento e incapace di venire incontro ai bisogni della gente.
Le riforme costituzionali tanto attese si stanno rivelando per quello che sono, una trappola istituzionale che potrebbe avere come risultato un Senato delle Regioni completamente inutile e una legge elettorale che riproduce il Porcellum con l’aggiunta di qualche modifica. Una legge elettorale, l’Italicum, frutto di un accordo a due fra il neosegretario del PD Matteo Renzi e il condannato presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Una legge elettorale già criticata dai giuristi.
Mentre il valzer della politica va avanti, nulla può disturbarlo. Non lo disturba la privatizzazione delle Poste, né il Decreto Imu-Bankitalia che ha provocato una rissa fra parlamentari. Non lo disturba la preoccupante situazione sociale italiana, la disoccupazione dilagante, lo svuotamento delle carceri con una valanga di amnistie e indulti. Non lo disturbano le proteste antisistemiche del Movimento 5 Stelle, intenzionato a portare avanti la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Non lo disturbano le grida di aiuto degli imprenditori italiani, ormai ridotti all’osso dall’aumento soffocante della tassazione e costretti molte volte alla fuga verso l’estero, in cerca di una vita migliore o semplicemente di uno Stato che funzioni. Basta guardare le decisioni prese dalla FIAT (anzi, FCA). Il valzer della politica procede inarrestabile, condotto da una classe politica sorda e distante. L’Italia di oggi è un Paese alla deriva, scosso da ondate contrapposte. Un Paese di fronte ad un bivio: trovare il modo di rialzarsi o crollare definitivamente.
Guglielmo Cassiani Ingoni – Agenzia Stampa Italia
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