La situazione sul campo è molto complessa e gli sviluppi della crisi siriana indicano chiaramente come uno sbocco per dare stabilità e pace alla regione sia possibile solo se si lavora a concreti passi in avanti in un processo di transizione largamente condiviso tra le parti.
Da subito è urgente fermare le violenze e le gravi violazioni di diritti umani con un immediato cessate il fuoco, assicurare l’assistenza umanitaria con l’apertura di corridoi umanitari per soccorrere i milioni di sfollati e rifugiati gravemente colpiti in questi anni di scontri interni, sostenere fino in fondo il processo di distruzione degli arsenali chimici in corso, così come sta facendo in prima fila anche il nostro Paese.
Con il necessario realismo e con una ostinata volontà di affermare le ragioni della pace e della cooperazione, è essenziale che la Conferenza di Montreux segni un passo in avanti nel confronto tra le parti rispetto alla precedente conferenza di Ginevra, e non una battuta d’arresto, un fallimento politico che renderebbe più complesso ogni passo successivo.
Per questo non vi è dubbio che sarà importante favorire, sin dai prossimi giorni, un più largo coinvolgimento di tutti gli attori della regione, Iran compreso, perché una soluzione alla crisi siriana possa maturare con l’impegno, l’assunzione di responsabilità e la collaborazione dell’intera comunità internazionale, sotto l’egida delle Nazioni Unite.