Secondo alcuni osservatori, Il progetto della Germania merkeliana e dell’alta finanza internazionale sarebbe, oggi più che mai, il consolidamento dell’Esecutivo in carica, destinato a mantenere l’Italia incatenata a certi interessi stranieri, senza la possibilità di sviluppare una politica economica autonoma che, finalmente, consentirebbe una reale ripresa del nostro Paese.
In questo momento per portare avanti il piano occorrono due condizioni:
1) La neutralizzazione politica di Berlusconi – auspicabilmente - agli “arresti domiciliari”;
2) La disgregazione del Pdl/Forza Italia, favorendo la creazione di una forza politica eterogenea e servizievole, una specie di nuova “coalizione dei volenterosi” , verosimilmente formata da: Casini, Monti, Montezemolo, Fini e dai transfughi dal Pdl.
Questo spiegherebbe anche la strana e sospetta fibrillazione di una pattuglia di parlamentari del Pdl che, per mantenere ad ogni costo la poltrona, lancia accuse e minacce ad imprecisati avversari interni, definiti in modo approssimativo e rozzo “estremisti”. Sarebbe come abbaiare alla luna, se dietro non ci fosse il ponderato disegno potenzialmente distruttivo di ogni sovranità nazionale, ispirato dai soliti nemici dell’Italia e delle altre nazioni europee.
Come nel 1992 con il summit dell’alta finanza nel panfilo Britannia, si ripropone la questione della svendita dei tesori d’Italia che oggi si chiamano: Eni Finmeccanica, Ansaldo, Telecom, Alitalia ecc.ecc.
OcToBer – Agenzia Stampa Italia
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