Il problema del precariato nella sanità del Lazio è di una gravità assoluta ma riguarda tutte le strutture della nostra regione.
Come a conoscenza dell’opinione pubblica nel Lazio ci sono circa 3.000 precari che lavorano, da anni nella sanità, personale ormai altamente professionalizzato che manda avanti i pronti soccorso, interi reparti negli ospedali; la mancata stabilizzazione di tale personale porterebbe al collasso dell’intero sistema sanitario regionale pregiudicando inesorabilmente i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), già, in molti casi posizionati al di sotto degli standard nazionali.
Il decreto del Governo non aiuta, anzi, pregiudica il processo di stabilizzazione.
Unitariamente abbiamo chiesto al Presidente Zingaretti, di farsi promotore di una battaglia con il Governo del Paese, se non si modifica il piano di rientro, se, quindi, non si elimina per la nostra Regione il blocco totale del turn over, sarà impossibile parlare di stabilizzazioni e quindi il sistema sanitario laziale sarebbe destinato ad una crisi senza precedenti.
I cittadini del Lazio che pagano in termini di addizionali IRPEF e di ticket il prezzo più alto del Paese, si vedrebbero privati del diritto costituzionale alla salute, trattati come cittadini di serie B (pagando di più) rispetto agli altri Italiani. Non si tratta quindi di un allarme relativo al solo Policlinico Umberto I ma all’intero sistema sanitario regionale. La UIL FPL è terrorizzata da questa esplosiva situazione che mette a repentaglio circa 3000 famiglie dei lavoratori e il diritto alla salute dei cittadini del Lazio.
Nei prossimi giorni le segreterie nazionali di categoria programmeranno iniziative unitarie finalizzate alla soluzione del problema del precariato nel pubblico impiego.
UIL FPL Roma
UIL FPL Lazio