Trovandomi a recensire quest'opera dopo due anni dalla sua uscita, e altrettanti da quando Silvio Berlusconi non è più al Governo, (sebbene sia nell'ombra del governo "Letta - Alfano"), direi ai cari autori di questo notevole volume che né il montismo né questa nuova prova d'intesa Pd - Pdl siano stati in grado di risollevare le sorti della Nazione. Tutt'altro. I giovani stanno emigrando in massa, tutti in cerca delle medesime cose sopra descritte. Senza nulla togliere ai demeriti del berlusconismo, i successori sono come il Cavaliere di Arcore, o peggiori, dal punto di vista del costume. Tornando all'opera, essa è risultato di una sorta di residenza itinerante nelle città di: Roma (25/01 - 08/02/11), Bologna (09/02 - 16/02/11), Milano (10/03 - 21/03/11), Torino (23/03 - 27/03/11), Lecce (04/04 - 11/04/11), Napoli (11/04 - 15/04/11) e Palermo (15/04 - 20/04/11) del duo Rob Hamelijnck e Nienke Terpsma, interpeti ed ascoltatori della complessità del panorama culturale italiano nel contesto economico e politico attuale.
I due artisti olandesi si sono confrontati direttamente con intellettuali, artisti, operatori culturali e voci di rilievo, vivendo, al contempo, l'indebolimento delle Istituzioni e la moria del mondo italiano. I racconti, le interviste, i ritagli di giornale che compongono Italian Conversations sono in grado di comporre un ritratto del panorama culturale e sociale nel contesto di una generale ridefinizione delle politiche economiche culturali europee, come un mosaico infinito di progetti indipendenti, di forme di "autodeterminazione" possibili solamente grazie a finanziamenti misti tra pubblico e privato.
Come hanno specificato nuovamente gli autori, il libro "è sull'arte, non su Berlusconi. Berlusconi è una cultura, non una persona". Solo un piccolo dettaglio. La maggior parte degli artisti ed intellettuali con i quali gli autori si sono confrontati, è stata, o è impegnata politicamente a sinistra. Sarebbe stato giusto, per pareggiare il contenuto, interpellare anche parte della cultura "di destra", ammesso che gli autori ne ammettano l'esistenza.
Notevole è l'apparato fotografico, e non posso non citare, a pagina 39, la "Genalogy of Damnatio Memoriae Italy 1947 - 1993", una cronologia che ricostruisce, con piccole didascalie, gli eventi che han portato alla lenta morte dell'Italia: da Portella della Ginestra, 1 maggio del 1947 al 27 luglio 1993, prima nella Basilica di San Giovanni in Laterano, poi nella Chiesa di San Giorgio al Velabro di Roma, dove le macchine - bomba, esplodevano.
Per saperne di più: http://www.fuckinggoodart.nl/fga29.html
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione