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Perugia – Assisi 2019: sugli studi funzionali troppi dubbi. Il Centrodestra manda gli atti alla magistratura

(ASI)Perugia. Un appalto assegnato direttamente invece che con gara pubblica? Poche pagine di relazione al costo di 35 mila euro? Date degli atti amministrativi incongruenti? Consulenze esterne affidate senza ricognizione sulle professionalità esistenti in Comune?

Sono i dubbi sollevati in un anno di indagin Salva e della Commissione Controllo e Garanzia dall’opposizione di centrodestra su alcuni progetti comunali che girano intorno alla candidatura di Perugia a Capitale europea della cultura.

 

Dopo il voto in Consiglio in Consiglio comunale sulle risultanze dei lavori della Commissione,  i capigruppo di opposizione Emanuele Prisco (FdI), Pino Sbrenna, Rocco Valentino (PdL), Mauro Cozzari (UDC), Teresa Bellezza (Perugia di Tutti) e Giorgio Corrado (Misto) hanno deciso di mandare le carte alla procura della Repubblica e a quella della Corte dei Conti.

“Vogliamo difendere con forza la Candidatura di Perugia e rispetto ai molti dubbi emersi durante i lavori della Commissione – dicono gli esponenti di opposizione – abbiamo ritenuto di fare il nostro dovere comunicando questi fatti agli organi giudiziari per le valutazioni del caso.”

 

Relazione su “Studio funzionale e di supporto alla candidatura di Perugia - Assisi a Capitale europea della cultura 2019”.

Premesso che

Con nota del 14 giugno 2012 la Commissione veniva interessata della procedura in oggetto. Nella nota si segnalava quanto segue.

Le stazioni appaltanti possono fare ricorso alle procedure di affidamento in economia nelle ipotesi tassativamente indicate all'articolo 125 (Lavori, servizi e forniture in economia) del D. Lgs. 163/2006 (Codice degli appalti), nonché delle ipotesi specificate in regolamenti o in atti amministrativi generali di attuazione emanati da ciascuna stazione appaltante con riguardo alle proprie specifiche esigenze, sempre nel rispetto di quanto sancito all'articolo 125, comma 10, del Codice.

E’ stato quindi evidenziato che, ai sensi del comma 8 dell’art 125, l’affidamento mediante cottimo fiduciario di lavori di importo pari o superiore a 40.000 euro, debba avvenire nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione, parità di trattamento, previa consultazione di almeno cinque operatori economici, se sussistono in tale numero soggetti idonei, individuati sulla base di indagini di mercato ovvero tramite elenchi di operatori economici predisposti dalla stazione appaltante. V’è da notare poi che, in ossequio comma 13 dell’art 125, nessuna prestazione di beni, servizi, lavori, che ricade nell’ambito di applicazione del citato articolo, può essere artificiosamente frazionata allo scopo di sottoporla alla disciplina delle acquisizioni in economia.

In relazione all’affido, da parte del Comune di Perugia, in cottimo fiduciario dello studio funzionale e di supporto alla candidatura di Perugia - Assisi a Capitale europea della cultura 2019, si è evidenziato che:

  • La Determinazione dirigenziale n. 307 del 24.09.2010 affidava a Federculture, ai sensi del combinato disposto agli artt. 8 c. 1 e 13 c. 9 del Regolamento per i lavori e servizi in economia (ovvero senza richiesta di preventivi), la realizzazione dello studio funzionale alla candidatura di Perugia - Assisi a Capitale europea della cultura 2019, individuando la somma di euro 30.000,00 al cap. 50029 del Bilancio 2010, a fronte del preventivo rimesso da Federculture per euro 20.000,00.

 

  • Successivamente, con determinazione dirigenziale n. 354 del 9.11.2010, si affidava a Fedeculture, che rimetteva un preventivo aggiuntivo per 15.000,00, un ulteriore incarico di supporto alla suddetta Candidatura.

 

Per quanto sollevato, si invitava la V Commissione a verificare il legittimo iter amministrativo adottato, nonché l’opportunità degli incarichi affidati.

La Commissione provvedeva all’audizione del Dirigente competente e all’acquisizione della documentazione richiesta. Nel corso dell’indagine svolta emergevano i seguenti aspetti.

1. Con delibera di G.C. n. 501 del 20.7.2000 il Comune di Perugia aderiva a Federculture pagando il corrispettivo di iscrizione pari a Lire 1.000.000 e la quota associativa di adesione pari a L. 7.000.000 (Euro 3.600 circa).

La quota associativa di adesione annuale prevede “la promozione attraverso i servizi offerti dalla Sportello Cultura (Centro di assistenza e consulenza operante in seno a Federculture) tutte quelle iniziative atte a migliorare l’azione degli Associati nel campo della gestione dei servizi culturali, turistici, ambientali, sportivi, e, in generale, del tempo libero”.

Il Dirigente comunale, nella nota di accompagnamento al materiale consegnato, chiariva che la quota associativa annuale veniva versata affinché fossero forniti a tutti gli associati servizi standard, come il collegamento con l’Amministrazione centrale dello Stato e gli enti nazionali, informazione, legale, legislativo, sindacale, fiscale, tributario, studi,  pubblicazioni, etc. Da questa è ipotizzabile che anche il servizio progettuale sia ricompreso nell’attività fornita da Federculture. Infatti, il Comune di Perugia, dal 2000 al 2011, ha all’incirca versato a Federculture la cifra di euro 48.218,25.. Risulta abbastanza evidente che il progetto in questione, non essendo di elevata complessità, sarebbe potuto rientrare nei servizi erogati da Federculture, senza quindi gravare ulteriormente sul bilancio comunale.

 

Entrando ancor più nello specifico dell’assegnazione dell’incarico, v’è da segnalare che nel 2010 il Comune di Perugia liquidava a Federculture una cifra pari a 20.000 euro. La relativa determina n. 307 del 24.9.2010 – Settore  25 U.O. 9 -   fa riferimento ad uno studio funzionale e di supporto alla candidatura. La Commissione si è quindi chiesta se questo dovesse rientrare tra i servizi forniti da Federculture – Sportello Cultura.

La struttura amministrativa sembrava chiarire sul punto che la quota associativa non poteva riguardare questo genere di servizi, trattandosi di una prestazione ad hoc su richiesta del singolo associato. La motivazione, tardiva perché non ricompresa nel testo del provvedimento amministrativo oggetto di osservazione, può però apparire illogica.

Infatti, dalla motivazione di fatto assunta nella nota inviata alla Commissione sembrerebbe che Federculture fornisca servizi uguali a tutti gli associati. Ne deriverebbe che uno studio prodotto dovesse essere compatibile per il Comune di Perugia così come per altri Comuni ovvero altre aziende aderenti. Come è noto altre città italiane partecipano alla medesima selezione per aggiudicarsi il titolo di “capitale europea della cultura”.

 

2. Nella stessa determina di liquidazione si dice poi che  “Federculture ha rimesso un progetto che si allega”. L’allegato testo prodotto da Federculture viene invece definito “Proposta per la realizzazione di uno studio funzionale e di supporto alla candidatura del sistema territoriale Perugia-Assisi a capitale europea della cultura per il 2019”.  La bozza, o progetto secondo la motivazione del Comune, consta di appena tre pagine di carattere estremamente generico. In ogni caso è stata liquidata  la somma di 20.000 euro. Somma che sembrerebbe essere stata ritenuta congrua dal dirigente della struttura per il predetto progetto. Oltre ciò è da notare che la determina n. 307 del 24 settembre 2010 abbia come proprio allegato la proposta di Federculture. Sembrerebbe che la proposta sia però datata novembre 2010, con registrazione in ingresso n. 5209 del 25 novembre 2010. Se così fosse, appare quantomeno illogico che il dirigente, in data 24 settembre, possa asserire che Federculture abbia rimesso un progetto con un preventivo che risulta congruo quando lo stesso progetto è stato rimesso nel mese di novembre.

Successivamente, con determina n. 354 del  9.11.2010 – Settore 25 U.O. 9 -  la medesima U.O. affidava, per il corrispettivo di 15.000 euro, a Federculture Servizi s.r.l. (una struttura di Federculture che sembrerebbe operare in seno alla stessa ovvero per conto della stessa). Tale somma viene ritenuta congrua come corrispettivo di un progetto di fornitura di un supporto al gruppo di lavoro interno visto che la stessa Federculture servizi aveva curato la candidatura di altre città negli anni passati. Sembrerebbe quindi che trattasi di materiale standard, utilizzabile e forse utilizzato anche da altre città associate. Se così fosse, pare plausibile che il servizio richiesto potesse rientrare tra i servizi offerti con la quota associativa di cui al punto 1. In più, nella determina, si afferma che Federculture Servizi ha rimesso un preventivo di Euro 15.000 per un progetto che viene allegato alla stessa determina. Scorrendo l’allegato, anche questo costituito da qualche pagina e titolato “Proposta per un’azione di supporto alla candidatura del sistema territoriale Perugia-Assisi a Capitale Europea della cultura per il 2019”, emergerebbe che, quasi per la sua interezza, il testo sembra quantomeno similare a quello allegato alla determina 307 del settembre 2010. Il progetto, inoltre, sembrerebbe essere coevo a quello precedente e sembra essere stato registrato in ingresso con il n. 5211 del 25 novembre 2010. Non è possibile non chiedersi, se quanto sopra fosse confermato, come sia possibile che il 9 novembre 2010 il Dirigente possa asserire (determina n. 354) che il preventivo di Fedeculture Servizi possa essere congruo per il progetto presentato e allegato alla determina quando lo stesso progetto sembra essere pervenuto in data 25 novembre, cioè in data successiva. Non è dato sapere in ogni caso quale rapporto giuridico funzionale Federculture servizi  s.r.l. abbia con “l’associazione madre” Federculture.

 

V’è poi da considerare quanto segue. In data 20.5.2010, con l’atto di Giunta n. 218, l’Amministrazione approvava la bozza del manifesto d’intenti elaborato dal gruppo di lavoro, che è parte integrante e sostanziale della delibera, e dava altresì mandato al gruppo interno di lavoro di procedere all’adozione degli ulteriori atti necessari. Nello stesso atto la Giunta deliberava di stanziare altresì la somma di euro 30.000 per questa prima fase di intervento, non dando – almeno a quanto appare ad una prima osservazione -  indicazioni rispetto alla possibilità di utilizzare eventuali consulenze esterne.

 

Con determina n. 215 del 7.7.2010  - Settore 25 U.O. 9 -  per dare esecuzione alla delibera di Giunta, il Dirigente  impegna formalmente la somma necessaria per le proposte formulate dal gruppo di lavoro. Dopo quattro mesi dalla delibera di Giunta e due mesi e mezzo dalla determina di impegno, si ritiene indispensabile rivolgersi a Federculture per uno studio funzionale. La determina n. 307 del 24.9.2010 (quella da Euro 20.000) fa riferimento alla richiesta di supporto per la candidatura di Perugia da parte di Federculture. Dopo un mese e mezzo,  con determina  n. 354 del 9.11.2010  (Settore 25 U.O 9 – da euro 15.000), si dà atto che il gruppo di lavoro ha richiesto il supporto di un soggetto esterno, Federculture servizi appunto. Non emergerebbe però dagli atti che il Gruppo di lavoro interno abbia rappresentato tale esigenza.  Appare evidente come la Giunta (deliberazione n. 218/2010) prima e il Consiglio comunale poi, abbiano approvato un’indicazione operativa che si avvalesse del solo gruppo di lavoro interno. Appare altresì evidente come detti provvedimenti si discostino dall’indicazione fornita dagli organi politici dell’Amministrazione.

 

Sul punto v’è poi da notare che la cosiddetta “base d’asta”, su cui viene valutato se l’appalto sia sotto o sopra la soglia di euro 40 mila, debba essere rapportato a quanto richiesto dalla stazione appaltante (30mila e 15mila) e non invece al costo del servizio effettivamente reso. Così ai sensi dell’art. 29 del D.Lgs. 163/2006. E’ quindi ipotizzabile che in questo caso, alla luce anche di quanto sopra rappresentato e se i rilievi sopra menzionati fossero confermati, si possa essere verificato un frazionamento dell’affidamento. Diversamente si sarebbe dovuti procedere con gara ad evidenza pubblica.

 

3. Non è stato possibile chiarire i singoli aspetti riguardo alle strutture tecniche messe a disposizione da Federculture e Federculture servizi. Pare invece chiarito che, per le attività connesse alla candidatura, ci si sia avvalsi prevalentemente delle risorse umane e strumentali del Comune, così come previsto dalla DCC 186/2010  - relazioni previsionali e programmatiche e determinazioni Giunta comunale n. 81/2010 e 15/2011 (nota n. 156369 del 1.10.2012 – U.O. Cultura). E’ stato altresì chiarito dall’Amministrazione che i fornitori del servizio hanno assunto presumibilmente la responsabilità degli aspetti contrattuali ed assicurativi relativi al proprio personale.

4. E’ emerso poi, connesso a questo progetto, che siano stati affidati alla Ditta FRANCESCA TASSELLI due incarichi. Sul punto v’è da dire quanto segue. Un primo progetto riguarda la progettazione e la gestione della comunicazione sui social network per un  anno – D.D. n.326 del 20.9.2011 - Settore 25 U.O.  L’incarico, per un costo di Euro 3.630,00, viene motivato col fatto che la stessa avesse lavorato in precedenza per un’altra manifestazione. L’altro riguarda l’inserimento dei dati nel sito Web Perugia - Assisi per l’evento “Io sostengo” del 13.01.2012 e futuri aggiornamenti. Costo pari ad euro 5.445,00 – D.D. 1 del 2.1.2012 - Settore 25 U.O. 11 e motivato col fatto che la stessa ditta svolgerebbe già l’incarico di gestione della comunicazione sui social network. A questo va poi aggiunto l’incarico per la costruzione del sito “PerugiaAssisi 2019” conferito alla ditta Fucine Art & Media per euro 3.025,00.

Pur non potendo questa Commissione valutare la necessità effettiva del servizio e pur dovendo notare che gli incarichi siano tutti sotto la soglia prevista dal Codice degli Appalti e dal relativo regolamento comunale, giova segnalare che nella struttura comunale pare esistano alcune unità di personale tra comunicatori, informatici ed altri operatori della comunicazione vari, assolutamente qualificati, che probabilmente potevano essere impiegati nel servizio, anche tenendo conto del difficile momento per le finanze dell’Ente.

 

5. Dagli atti emerge poi l’affidamento, senza gara, alla Soc. Coop Sistema museo della realizzazione di un progetto didattico rivolto alle scuole del Comune di Perugia sulla candidatura di Perugia. Il progetto prevedeva l’ideazione e la realizzazione di un programma di percorsi didattici, differenziati per fasce scolastiche. Dalla D.D. n. 219 del 12.7.2011 - Settore 25 U.O. 9 emergerebbe che Sistema Museo ha presentato un preventivo di euro 20.000. Il progetto doveva esser concluso entro il 31 marzo 2012. Con D.D. n. 347 del 3.10.2011  (tre mesi dopo la determina di cui sopra) del Settore 25 U.O. 9 pare si sia affidato sempre alla Soc. Coop Sistema Museo il servizio di progettazione funzionale dello sviluppo dei servizi museali civici in relazione alla candidatura di Perugia, per un costo di 5.000 euro. Il progetto doveva essere concluso il 31/12/2011. Inoltre con D.D. n. 56 del 25.01.2012 si determina che la Soc. Coop Sistema Museo, a conclusione del suddetto incarico (D.D. 347) ha consegnato un “Rapporto di progetto” e che si renderebbe necessario un ulteriore sviluppo del progetto stesso e che la stessa Soc. Coop si sarebbe resa disponibile ad eseguirlo. La spesa individuata sarebbe di Euro 3.025,00 e il progetto stesso doveva essere consegnato entro il 28.02.2012. Sembrerebbe – a questo punto - un progetto complessivo all’incirca sui 30 mila euro, e tale da determinare, se fosse confermato quanto sopra, un possibile frazionamento della spesa. E’ da notare però che l’affidamento è comunque definibile “sotto soglia” e quindi non obbligatoriamente sottoposto alle procedure di evidenza pubblica. Nonostante ciò, il servizio non è di modica quantità e sarebbe stato comunque preferibile, per ragioni di maggiore trasparenza, chiedere più di un preventivo.

 

6. Infine, così come risulta dal verbale 14 gennaio 2013, nonostante la disponibilità della Commissione a chiarire gli ulteriori aspetti rimasti irrisolti convocando Dirigente e Assessore competente, anche a seguito delle note del 16 agosto degli uffici, del 24 agosto 2012 dell’istante, e della relativa risposta degli uffici del 1.10.2012. Gli stessi informavano di aver esaurito ogni spiegazione dovuta. Detto comportamento non può essere non censurato dalla Commissione.

 

7. Niente è stato invece acquisito riguardo ai provvedimenti di gestione delle risorse umane della costituita Fondazione.

 

Alla luce di quanto sopra in dettaglio richiamato, la Commissione propone al Consiglio Comunale di adottare i seguenti criteri ed indirizzi da fornire all’Amministrazione per il trasparente svolgimento delle procedure di gara e per sostenere con forza la Candidatura di Perugia e Assisi a Capitale europea della cultura:

  1. Nell’interesse delle finanze dell’Ente, occorre valutare nuovamente la reale utilità dell’adesione del Comune di Perugia all’associazione Federculture e definire, con maggiore precisione, le linee gestionali mediante le quali ricorrere all’utilizzo di consulenze esterne;
  2. Nell’interesse esclusivo dell’Ente giova segnalare quanto sopra rappresentato all’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici al fine di tacitare eventuali dubbi al riguardo;
  3. Prima di affidare eventuali altre consulenze esterne, sempre nell’interesse delle finanze dell’Ente, è auspicabile effettuare una piena ricognizione delle professionalità esistenti all’interno dell’Amministrazione;
  4. Negli affidamenti sotto soglia, ma di non particolare urgenza e non prevedibili al momento di definizione del progetto, è sempre e comunque consigliabile l’acquisizione di almeno tre preventivi prima di disporre l’assegnazione;
  5. Con riferimento alla determinazione dirigenziale 24 settembre 2010, n. 307 si ritiene opportuno che il direttore generale chieda chiarimenti al dirigente di cui trattasi in ordine:
  1. alla ragionevolezza temporale della valutazione resa in ordine al progetto ivi specificato, che risulta contraddittoriamente introitato e registrato in ingresso presso questo Comune, in data 25 novembre 2010, n. 5209 (evidentemente due mesi dopo la determinazione);
  2. B. con riferimento alla asserita congruità del progetto allegato alla determinazione dirigenziale 9 novembre 2010, n. 354 (importo liquidato pari a 15.000 euro) ad altro progetto, dal titolo simile (importo liquidato pari a 20.000 euro) riferendo – successivamente alla verifica – la relativa risultanza alla competente commissione, si chiede di verificare se i progetti de quibus, nel titolo, nella consistenza e nello stesso testo letterale, risultino sostanzialmente identici, ancorché oggetto di distinte liquidazioni.

 

 

 

 

 

 
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